di Maria Nerina Galiè
Riaprono lunedì 16 settembre i cancelli delle scuole, vivaio degli uomini e delle donne che saranno i protagonisti di un futuro più vicino di quanto essi stessi riescano, ora, a concepire. Non inizia però con i migliori presupposti per una trentina di ragazzi di Comunanza e di alcuni Comuni limitrofi, la maggior parte in età scolare ma tra loro anche qualche maggiorenne. Durante l’estate si sono resi protagonisti di una “bravata” che a tutti è costata la denuncia al Tribunale dei Minori di Ancona, per chi non ha ancora compiuto 18 anni, alla Procura della Repubblica di Ascoli per gli altri. A fine giugno ed a giochi fatti per quanto riguarda gli esiti, di notte si sono introdotti all’interno della scuola media di Comunanza e l’hanno messa a soqquadro, rompendo porte e danneggiando materiale didattico e attrezzature come la stampante, sulla quale hanno gettato la varichina. Confidando nel fatto di non essere disturbati nel portare a compimento il deprecabile gesto, poiché la scuola si trova in un luogo piuttosto isolato, sono entrati all’interno dei locali addirittura con le biciclette, sporcando e rovinando quanto gli si parava davanti.
La pesante cancellata che dovrebbe proteggere mura e pertinenza esterna non risulta forzata, come invece il portone d’ingresso. A dare l’allarme la mattina successiva è stato il personale ancora in servizio. In poco tempo sul posto sono arrivati, con la dirigente e gli amministratori comunali, i Carabinieri della locale Stazione i quali, grazie a un indagine certosina e svolta nella massima tutela dei protagonisti, minorenni, nel giro di qualche giorno sono risaliti all’intera “squadra” artefice del fatto, segnalando i nomi alle autorità competenti. Saranno queste ora dover accertare le responsabilità, sulla base delle prove fornite dai militari guidati dal maresciallo capo Giovanni Croce. Se le accuse verranno confermate come minimo i ragazzi, o chi per loro, saranno chiamati a risarcire i danni. Si parla di qualche migliaia di euro.
La condanna è arrivata senza sconti da parte del sindaco di Comunanza Alvaro Cesaroni. «Non deve mai più accadere un episodio simile, espressione di una totale mancanza di rispetto per la scuola, intesa come istituzione, ma anche per le cose altrui in essa contenute. Un atto che non ha motivazioni e ancor meno giustificazioni». Troppo semplicistico per il primo cittadino archiviare il caso attribuendo la colpa alla noia che in un paese piccolo potrebbe farsi sentire più che altrove. «Voler trovare a tutti i costi una spiegazione implicherebbe aprire un dibattito sul mondo dei giovani che però non riguarda solo Comunanza». Cesaroni preferisce rivolgersi con spirito positivo ai ragazzi che lunedì torneranno sui banchi, anche delle medie i cui ambienti sono stati completamente ripristinati: «Prendete la scuola come una cosa seria. Perché è l’unica attività in grado di prepararvi al mondo dal punto di vista delle competenze ma anche di un corretto vivere civile».
A Comunanza non è la prima volta che la stessa scuola media è stata teatro di atti vandalici, anche se non della gravità dell’ultimo. Perfino l’asilo nido, a luglio dello scorso anno, è stato violato da un’allegra compagnia che ha ritenuto divertente lasciare bisogni corporali sparsi qua e là per le stanze.
Per poter lasciare o votare un commento devi essere registrato.
Effettua l'accesso oppure registrati