Parte senza indugio lo stato di agitazione negli stabilimenti Whirlpool, compreso quello di Comunanza quindi, come hanno precisato le Rsu locali, in risposta alla decisione dell’azienda di cedere lo stabilimento di Napoli, comunicata martedì 17 settembre all’incontro che ha riunito a Roma, al Ministero dello Sviluppo Economico, rappresentanti del nuovo Governo, vertici della multinazionale e sindacati. Sono stati questi ultimi, riuniti oggi, 19 settembre e sempre nella capitale, al tavolo di Coordinamento nazionale Whirlpool di Fim, Fiom e Uilm, a decretare «lo sciopero degli straordinari e della flessibilità – scrivono in una nota le sigle riunite – di 8 ore il 25 settembre e di ulteriori 8 il giorno 4 ottobre in concomitanza con la manifestazione che si terrà a Roma. Nel frattempo proseguiranno le mobilitazioni territoriali, con un pacchetto di ulteriori 4 ore da svolgere entro il 3 ottobre, finalizzate anche al fattivo coinvolgimento delle Istituzioni locali».
I rappresentanti dei lavoratori hanno confermato come “durissimo” il giudizio, già dato a caldo dopo il Mise, per un «atto aziendale, unilaterale e in aperta violazione dell’accordo dell’ottobre 2018. Tutti gli elementi a nostra disposizione ci portano a ritenere difatti che tale cessione sia un tentativo malcelato di chiusura e che più in generale Whirlpool si stia disimpegnando dall’Italia. I volumi continuano a calare in tutti gli stabilimenti e negli uffici proseguono le delocalizzazioni delle funzioni di staff, determinando ulteriori esuberi. Fim, Fiom e Uilm rivendicano verso Whirlpool il rispetto degli accordi per tutti gli stabilimenti italiani e chiedono al Governo, nel persone del Ministro competente e del Presidente del Consiglio di convocare le parti e di dare seguito alle dichiarazioni di principio di solidarietà verso i lavoratori, adottando provvedimenti capaci di dare un’effettiva svolta alla vertenza. Infine il Coordinamento Whirpool accoglie con grande soddisfazione la volontà di adesione alla manifestazione espressa dai rappresentanti sindacali di Embraco, anch’essi vittima di analoga decisione di chiusura».
m.n.g.
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