«Se affrontassimo il problema con le regole vigenti i lavori ripartirebbero tra anni. Questa è l’ennesima dimostrazione che non si possono utilizzare strumenti ordinari. In questo servirebbe un intervento come quello per il ponte di Genova, fuori da ogni regola ordinaria per far ripartire il cantiere. Il sottosegretario Morani ha assicurato il suo impegno proponendo anche degli incontri sul territorio per raccogliere direttamente le istanze da rivolgere al Governo. Speriamo che si inneschi quel cambiamento di cui abbiamo tanta necessità». E’ la presa di posizione del presidente Luca Ceriscioli in merito alla situazione dei lavori di ammodernamento della Strada Salaria nel tratto Trisungo-Valgarizia al momento fermi a causa delle difficoltà della ditta Carena. Del caso se ne è parlato durante l’incontro odierno ad Ancona tra la giunta regionale e la neo sottosegretaria al Ministero dello Sviluppo Economico, la deputata pesarese Alessia Morani. «Quello che è in carica -dice Ceriscioli- è il quarto governo che accompagna la ricostruzione ed è necessario che si faccia carico di tutti gli strumenti che chiediamo da tempo. Abbiamo bisogno di un decreto ad hoc per il sisma del centro Italia che accolga gli emendamenti che abbiamo proposto insieme alla Conferenza delle Regioni e all’Anci per velocizzare la ricostruzione. Fino a oggi sono mancati quegli strumenti straordinari che possono affrontare una situazione straordinaria come quella delle Marche dopo il sisma». La Morani ha anche partecipato alla Cabina di monitoraggio per il tavolo per la ricostruzione composta da Università, Anci, Upi, sindacati e associazioni di categoria. Presenti tra gli altri il presidente dell’Istao Pietro Marcolini e il presidente della Consiglio regionale Antonio Mastrovincenzo. «Quello di oggi è un incontro interessante con il Comitato che ha lavorato sul piano strategico di rilancio e di sviluppo delle zone terremotate – ha proseguito Ceriscioli – Cerchiamo nel Governo quella interlocuzione che fino ad oggi è mancata per fare in modo che questi strumenti, nati dal basso possano diventare strumenti operativi. Oggi a supporto del piano lavoriamo con i fondi Europei, in particolare l’asse 8 e con le risorse disponibili. Sono usciti diversi bandi in particolare 30 milioni dedicati al Made in Italy, 4,8 milioni per i servizi sociali, 84 milioni per gli investimenti produttivi, 6,2 milioni per l’ingegnerizzazione, 5,8 per la Manifattura e lavoro 4.0. Durante l’incontro si è parlato anche delle gallerie di Trisungo ad Arquata. La ditta ha dichiarato fallimento e se affrontassimo il problema con le regole vigenti i lavori ripartirebbero tra anni. Questa è l’ennesima dimostrazione che non si possono utilizzare strumenti ordinari. In questo servirebbe un intervento come quello per il ponte di Genova, fuori da ogni regola ordinaria per far ripartire il cantiere. Il sottosegretario Morani ha assicurato il suo impegno proponendo anche degli incontri sul territorio per raccogliere direttamente le istanze da rivolgere al Governo. Speriamo che si inneschi quel cambiamento di cui abbiamo tanta necessità». «Abbiamo affrontato le priorità della Regione Marche – ha commentato il sottosegretario Morani – che sono principalmente la ricostruzione post terremoto, i nodi infrastrutturali e tutti quei progetti che insieme, Regione e Governo, possiamo realizzare. Da parte nostra c’è tutto l’impegno sia a far partire queste iniziative sia per fare le modifiche necessarie alle norme per la ricostruzione che al momento non consentono la rapidità di azione che tutti vorremmo. C’è infine un impegno mio personale e del Governo ad attivare i percorsi utili per drenare risorse destinate al rilancio e allo sviluppo di un territorio che ne ha molto bisogno». In conclusione il presidente del Consiglio Mastrovincenzo ha ricordato un importante appuntamento alla Camera dei Deputati dove mercoledì 16 ottobre alle 16.30 nella sala Conferenze sarà presentata la ricerca “Nuovi sentieri di sviluppo per l’appennino marchigiano dopo il sisma del 2016″.
Galleria di Trisungo a rischio, Celani in pressing sulla Regione: «Intervenga sul governo»
https://www.cronachepicene.it/2019/09/28/i-nodi-del-lavoro-nicolai-cgil-il-fallimento-della-carena-sarebbe-un-disastro-per-il-territorio/151792/
Arquata, pronta la nuova galleria L’Anas: «850 milioni per la Salaria»
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