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Locanda del Terzo Settore, doppia festa:
per il quarto compleanno nasce il “Vino cm0”
Ospite d’onore l’enologo Cipresso

SPINETOLI - Il ristorante sociale festeggia anche la rinnovata presenza sulla Guida Slow Food. Per l'occasione, i ragazzi hanno vendemmiato l'uva coltivata da Ama Terra, dando il via alla produzione del nuovo prodotto. Il winemaker: «Questo è un modello da replicare». Soddisfazione per i responsabili Roberta D'Emidio ed Emidio Mandozzi
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di Salvatore Mastropietro 

Quella di sabato 5 ottobre è stata una giornata di grandi soddisfazioni per la Locanda del Terzo Settore “Centimetro Zero”, ristorante sociale nato a Pagliare del Tronto grazie al sostegno della Fondazione Cassa di Risparmio di Ascoli Piceno. Nel quarto compleanno dalla sua apertura, i ragazzi della locanda – nata per formare e dare lavoro a collaboratori con disabilità intellettive – hanno festeggiato con la visita di Roberto Cipresso, enologo di fama internazionale, e con il primo passo nella produzione del nuovo “Vino cm0”, una Passerina prodotta secondo il protocollo antico.

I ragazzi di “Centimetro Zero” impegnati nella pestatura dell’uva

La giornata con Cipresso è iniziata molto presto, dalla raccolta dell’uva – in parte proveniente dai vitigni della Cooperativa Ama Terra – alla spremitura da cui si è ottenuto il mosto. Un processo impegnativo e un lavoro certosino, svolto da ragazzi e ragazze con la consueta allegria e simpatia. Lo stesso Cipresso aveva immaginato da tempo un’iniziativa simile. Un sogno, forse utopia, come tanti dei progetti che ha in cantiere nel mondo del vino a partire dal suo laboratorio di Montalcino in Toscana. Eppure, grazie alla collaborazione nata con la responsabile del progetto Roberta D’Emidio, a “Centimetro Zero” si è potuta trasformare in realtà. «Ho scoperto questo posto e mi ci sono subito riconosciuto, come amico e come padrino -spiega Cipresso-. I ragazzi hanno adoperato una tecnica antica di fare il vino, ripetendo un gesto che si protrae da più di 2000 anni. Ho scritto quattro libri e già dal primo racconto di quanto sia speciale per me la voglia di condividere. Avevo pensato ad ambienti come quello del carcere, per far sì che la produzione di vino potesse aprire a una nuova possibilità. Poi si è aperto questo progetto che costituisce sicuramente un modello da replicare. Il sogno personale non è di creare delle aree in cui i ragazzi trovino un riparo, ma di cambiare proprio l’approccio. Chiunque, anche individui dalle più disparate caratteristiche, possono trovare in questi laboratori un linguaggio universale. Il punto di partenza è dare dignità e strumenti uguali a tutti. Il vino può essere in questo senso un elemento di grande legame».

Roberto Cipresso

Cipresso ha voluto elogiare poi la Locanda del Terzo Settore, con tutto ciò che di buono ha fatto in questi anni, fino ad arrivare a questa vendemmia: «Qui c’è un energia e una volontà incredibile. Questo è un territorio che si colloca su una linea magica per il mondo del vino come quella del 43° parallelo, che collega i primi vigneti dell’est Europa e quelli degli Stati Uniti. C’è anche una sorta di connessione con il mondo spirituale e mistico, che regala una sorta di magia. Ho voglia di lasciare uno strumento che si tramuti in un linguaggio fruibile per tutti. Abbiamo aspettato con ansia questo momento di crescita e di soddisfazione, in cui adulti e ragazzi condividono la fatica del lavoro, la pazienza dell’attesa e i meravigliosi frutti di entrambe. Ogni bottiglia delle poche prodotte evocherà negli anni a venire questo fantastico gioco di squadra».

A momenti belli e pieni di entusiasmo, si è accompagnata naturalmente la soddisfazione dei responsabili Roberta D’Emidio ed Emidio Mandozzi. La prima ha posto l’accento sui successi ottenuti con i ragazzi coinvolti. «Siamo riusciti a impiegare 16 ragazzi con diverso grado di disabilità intellettiva tra i 20 e 40 anni, assunti attraverso borse lavoro o progetti di alternanza scuola lavoro -spiega-. Tutti hanno fatto squadra e stanno facendo registrare buoni progressi in fatto di autonomia personale». Mandozzi, invece, ha sottolineato i risultati del ristorante, che per il secondo anno consecutivo ha guadagnato la presenza nella Guida Osterie d’Italia di Slow Food. «Sono stati quattro anni entusiasmanti -aggiunge-. Questi traguardi ci riempiono di orgoglio e ci dicono che siamo sulla buona strada. I risultati ottenuti e gli obiettivi raggiunti hanno superato ogni aspettativa».
Anche la vice presidente della Regione Marche, Anna Casini, si è voluta complimentare per l’iniziativa. «I ragazzi di Centimetro Zero sono vulcanici, crescono creando nuove sfide -ribadisce-. Hanno deciso di produrre il loro vino e la vendemmia è un altro passo importante di questo loro percorso di integrazione, socializzazione e realizzazione personale. Complimenti a tutti voi continuate così».
C’è stato, infine, il commento di Francesco Cicchi, presidente della Cooperativa Sociale Ama Aquilone: «Siamo stati ben felici di fornire l’uva dei terreni della nostra Fattoria biosociale Ama Terra per realizzare le bottiglie della Locanda Centimetro Zero . Una collaborazione che spero andrà avanti anche per nuovi progetti legati al vino e alle degustazioni».
Per la Locanda del Terzo Settore c’è, ormai, sicuramente una grande considerazione anche da parte del territorio, visto anche il fatto che sempre più famiglie scelgono “Centimetro Zero” per cerimonie e ricorrenze importanti. Si sono raggiunte 250 presenze settimanali, con punte anche di 100 per serata. Numeri di rilievo per una realtà dai molteplici aspetti che dà lustro al Piceno.

 


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