Rifiuti e discariche, l’ex assessore all’ambiente Claudio Sesto Travanti torna all’attacco delle scelte dell’amministrazione comunale. «Dopo aver perso -esordisce- un numero esagerato di oltre dieci ricorsi al TAR Marche avviati contro la Provincia, a spese degli ascolani, il Comune di Ascoli e la società Ascoli Servizi Comunali, proseguono imperterriti a ricorrere al medesimo Tribunale Amministrativo; in quest’ultimo caso trattasi della sola Ascoli Servizi Comunali, che per merito della eccelsa gestione degli ultimissimi anni, ed in applicazione delle linee guida indicate dal pro-tempore sindaco Guido Castelli, appare l’unica società pubblica in Italia che, avendo avuto, tra l’altro, l’incarico della raccolta e smaltimento dei RSU a Relluce per più di 2 milioni di metri cubi ha, al momento misteriose passività economiche.
Ciò nonostante i notevoli esborsi effettuati dai cittadini ascolani con il pagamento della Tarsu e della Tari che ancora oggi continuano fortemente ad aumentare». Travanti fa qualche esempio: «L’ultimo ricorso -afferma- è stato apprestato per l’annullamento di una determinazione la n. 642 del 26 aprile 2017, del Settore Ambiente della Provincia di Ascoli Piceno…con i i terreni di Relluce a rischio di preoccupanti dissesti geologici e di una grave situazione di disastro ambientale visti i dati dell’inquinamento e delle contaminazioni delle sostanze inquinanti riscontrate nelle acque sotterranee. Infatti, la determinazione del dirigente del Settore Ambiente della Provincia n.642 del 26aprile 2017, oltre a ribadire alcune mancanze, indica espressamente che i ripetuti superamenti dei valori limite soglie di contaminazione nelle acque sotterranee sono di notevole entità. E’ evidente a questo punto che le problematiche accertate siano di competenza della Procura della Repubblica»
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