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Rifiuti dalla Capitale:
il deciso “no” di sindaci e cittadini,
presto una manifestazione

CASTEL DI LAMA - Tanta gente nell’incontro nella sala consiliare del Comune, alla presenza dei primi cittadini di Castel di Lama (Bochicchio), Appignano (Moreschini), Colli (Cardilli) e Montalto (Matricardi). Nel mirino la giunta regionale e la sua delibera del 30 settembre
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I sindaci che hanno indetto la riunione

foto e testo di Simone Corradetti

Assemblea al vetriolo ieri sera, nella sala consiliare del Comune di Castel di Lama. Al centro della discussione il trasferimento dei rifiuti da Roma alla discarica di Relluce. Aula gremita di cittadini e incontro presieduto dai sindaci Sara Moreschini (Appignano del Tronto), Mauro Bochicchio (Castel di Lama), Andrea Cardilli (Colli del Tronto) e Daniel Matricardi (Montalto Marche) i quali hanno espresso tutti parere negativo rispetto alla posizione della giunta regionale delle Marche. Molti cittadini, hanno preso la parola e si sono detti disposti a «scendere in strada per manifestare pacificamente il proprio dissenso». «Non ne possiamo più dei cattivi odori – tuonano in coro – chi garantisce la nostra salute, chi ci tiene lontani dalle malattie diffuse nella società di oggi?». Poi si chiedono: «Ma le acque sono contaminate?».

Proprio nella delibera della giunta regionale, la numero 1175 del 30 settembre scorso, alla presenza del presidente Luca Ceriscioli, della vice Anna Casini e degli assessori Manuela Bora, Loretta Bravi, Fabrizio Cesetti, Moreno Pieroni e Angelo Sciapichetti, è stato approvato lo schema di accordo interregionale tra Regione Lazio e Regione March per il trattamento preliminare allo smaltimento dei rifiuti urbani, provenienti dal Lazio, in un impianto situato nel territorio marchigiano.

Nel documento istruttorio si legge che “l’articolo 182 del decreto legislativo 152 del 2006 prevede il divieto di smaltire i rifiuti urbani, non pericolosi, in regioni diverse da quella, dove gli stessi sono prodotti, fatti salvi eventuali accordi regionali o internazionali, qualora gli aspetti territoriali e l’opportunità tecnico economica di raggiungere livelli ottimali di utenza servita lo richiedano (comma 3), sempre valendo il principio della minimizzazione del ricorso allo smaltimento finale in discarica (comma 2). La Regione Lazio – prosegue il documento “incriminato” – ha chiesto l’attivazione di un accordo, a causa della temporanea difficoltà, nel garantire la continuità del servizio di trattamento preliminare allo smaltimento dei rifiuti urbani ed assimilati, non pericolosi e prodotti nel territorio di Roma. Nello specifico, la Regione Lazio, ha chiesto di poter conferire, presso l’impianto meccanico biologico, a servizio dell’Ato 5 di Ascoli, i rifiuti per una quantità complessiva fino a 5.500 tonnellate al mese, secondo le disponibilità e modalità che saranno concordate con le Marche”.

Al termine dell’incontro i sindaci hanno detto che al più presto faranno conoscere una data per organizzare «una manifestazione in Piazza Simonetti, ad Ascoli, davanti al Palazzo del Governo».

Gremita la sala consiliare del Comune di Castel di Lama

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