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La Giunta Grilli rinuncia
all’indennità di sisma e paga
il restauro delle lastre di Vallegrascia

MONTEMONACO - Si tratta di 30.000 euro che sindaco e assessori utilizzeranno per l’affidamento del servizio di smaltimento neve, l’acquisto di beni per la manutenzione delle strade comunali e per attività ricreative e culturali volte alla promozione del territorio. Con 3.000 euro si potrà terminare il restauro delle preziose lastre di arenaria salvate dalle macerie della chiesa di San Lorenzo ed ora conservate nel Museo di Arte Sacra di Montemonaco
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Rinunciare all’indennità di sisma, spettante agli amministratori del cratere, e devolverne una parte al Museo di Arte Sacra per terminare un’opera ritenuta di alto valore culturale e sociale, come le lastre di Vallegrascia, non è da tutti. Lo ha fatto la Giunta di Montemonaco guidata da Francesca Grilli che, con delibera del 12 ottobre, ha stabilito di utilizzare la somma aggiuntiva che spetterebbe a sindaco e assessore, in quanto amministratori in zona cratere, per iniziative di pubblica utilità. Si tratta di 30 mila euro che saranno spesi per l’affidamento del servizio di smaltimento neve, nell’acquisto di beni per la manutenzione delle strade comunali, per attività ricreative e culturali volte alla promozione del territorio.  Tremila euro di questi andranno a terminare il restauro delle lastre di Vallegrascia, sembra plutei (atti a delimitare l’area presbiteriale dal restante corpo della chiesa), manufatti in pietra arenaria di grande valore, raffiguranti scene dell’Antico Testamento e decori longobardi, forse  attribuibili al IX secolo, scoperti per caso negli anni ‘30 nella chiesa di San Lorenzo in Vallegrascia. Si trovavano lì il 30 ottobre 2016, quando il terremoto ha fatto crollare l’abside mettendole in serio pericolo.

Ora sono custodite all’interno del Museo di Arte Sacra di Montemonaco, grazie ad una delicatissima operazione di recupero coordinata dalla direttrice dei Musei Sistini Paola Di Girolami e portata a termine dai Vigili del fuoco di  Ascoli, con il comandante Mauro Malizia, che hanno messo in sicurezza la chiesa, e di Caserta, sotto la guida di  Angelo Di Benedetto, che hanno incassato e portato le lastre, dal peso di una tonnellata ciascuna, fuori dalla chiesa. Il Terremoto «ha scosso gli animi insieme con la terra», ha detto Di Girolami, tirando le somme dell’attività estiva della rete museale che raggruppa 10 sedi in tutta la provincia, con un boom di presenze pari a 12.304. Nella sola Montemonaco  si sono contate 448 visite, tante, che hanno premiato l’impegno degli operatori, la cui presenza è stata pressoché fissa nel borgo montano per due anni, durante e dopo il sisma, per salvare dalle macerie delle chiese distrutte i tanti preziosi manufatti  e restaurarli dove necessario. «Contemporaneamente – ha aggiunto la Di Girolami – abbiamo aumentato le aperture del museo per arricchire l’offerta turistica dell’intero paese. C’era bisogno di movimento nel post sisma, di intensificare le presenze, di riportare i turisti per restituire entusiasmo ai pochi cittadini rimasti».

m.n.g.

 

 

 

 

 


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