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Il bimbo di 5 mesi picchiato
è stato trasferito in una casa-famiglia
Il padre ancora in carcere

ASCOLI - Il caso che a Natale sconvolse l'opinione pubblica. Dopo una lunga degenza in ospedale, la decisione di toglierlo ai genitori: ma la mamma potrà continuare ad accudirlo
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L’ingresso principale dell’ospedale Mazzoni di Ascoli (Foto Andrea Vagnoni)

Il caso del neonato trasferito d’urgenza nel reparto di Rianimazione dell’ospedale pediatrico Salesi di Ancona rappresenta, purtroppo, solo l’ultimo caso di bambini piccoli – addirittura neonati – che ad Ascoli e zone limitrofe subiscono maltrattamenti in famiglia da parte dei genitori. A volte anche la negligenza, e quasi sempre le precarie condizioni psico-fisiche, di mamme e papà sono tra le cause che concorrono ad epiloghi per i quali non si trovano risposte. Nel periodo di Natale si è verificato un caso simile, fortunatamente con risvolti meno gravi, di un altro neonato giunto in condizioni critiche al Pronto soccorso del Mazzoni. Anche in quel caso i pediatri – che continuano a vederne purtroppo di tutti i colori – che lo visitarono non ebbero dubbi sulle cause di alcuni ematomi riscontrati sul corpicino. Il padre del bimbo, inoltre, dette anche in escandescenza e alla fine intervennero i Carabinieri del comando di Ascoli i quali, nel giro di pochi giorni, lo arrestarono.

La coppia, insieme a un bimbo poco più grande, arrivava da Grisciano, paesino della provincia di Rieti al confine con quella di Ascoli. Il giovane uomo, un albanese di 35 anni, venne ammanettato dopo un paio di giorni di indagini e trasferito al carcere di Marino del Tronto dove si trova ancora rinchiuso. In questo periodo mamma e bambino sono stati “adottati” dal reparto Pediatria del Mazzoni. Nel frattempo le condizioni del piccolo sono sensibilmente migliorate e, di conseguenza, anche lo stato psichico della giovane mamma. Oltre alla Procura della Repubblica di Ascoli, del caso si è interessato anche il Tribunale dei minori di Ancona. La decisione, sofferta ma evidentemente obbligata per la sua sicurezza e la sua salute, è stata quella di affidare il bimbo a una casa-famiglia della zona, dove la madre può recarsi per accudirlo. 

 


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