di Franco De Marco
La presenza del sindaco Marco Fioravanti alla “cena fascista” di Acquasanta, quella cena in cui, sul menù sono apparse parole e immagini con chiari richiami al periodo storico caratterizzato dalla dittatura di Benito Mussolini, costituisce per il giovane primo cittadino di Ascoli certamente un pesante scivolone. Il primo grave scivolone da quando è stato eletto alla guida della città. Speriamo sia anche l’ultimo.
Non si può tuttavia non prendere per buone le sue giustificazioni. Ha dichiarato che lui e la sua maggioranza non hanno nulla a che vedere con nostalgie antidemocratiche e che crede nei valori della Costituzione con riferimento anche alla medaglia d’oro al valor militare per attività partigiane assegnata alla città.
Potrebbe essere caduto in una leggerezza a causa della mancanza d’esperienza. D’altro canto è il primo cittadino più giovane della storia di Ascoli.
Ora però, superato l’episodio, che purtroppo l’ha portato negativamente alla ribalta nazionale e che probabilmente avrà altri inevitabili strascichi, per lui si apre la fase più importante che è quella di dimostrare, con idee e fatti, il buon governo della città come lui stesso afferma. Dopo la fase iniziale fatta soprattutto di studio e di ascolto (per martedì prossimo dà appuntamento ad un Caffè col sindaco a tutti i cittadini al Caffè Del Duca in viale Costantino Rozzi dalle 8,30 alle 9,30) la nuova Amministrazione comunale entra nel vivo delle scelte.
Marco Fioravanti sa che è il sindaco di tutti e che rappresenta non solo i cittadini che lo hanno votato, compresi i moderati molto lonani da un passato nefasto, ma anche quelli che hanno altri riferimenti politici e culturali. Dopo lo scivolone, dunque, la città attende la conferma delle sue affermazioni e dei suoi buoni propositi.
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