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La cena “fascista” di Acquasanta,
l’Associazione partigiani
presenta la denuncia

ASCOLI - Il presidente provinciale dell'Anpi, Pietro Perini, si è recato in Procura per depositare l'atto contro "noti ed ignoti" a seguito della conviviale svoltasi in occasione della ricorrenza della "Marcia su Roma"
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Pietro Perini

di Renato Pierantozzi

Questa mattina il presidente provinciale dell’Anpi, Pietro Pierini, si è recato in Procura per depositare la querela “contro noti e ignoti” relativi alla ormai famosa cena del 28 ottobre scorso ad Acquasanta Terme. Perini, che durante la conferenza stampa della minoranza aveva usato parole durissime sull’accaduto (leggi l’articolo), è stato accompagnato dall’avvocato Mauro Gionni che nei giorni scorsi aveva lavorato alla stesura dell’esposto (leggi l’articolo). 

L’Anpi si rifà in particolare alle disposizioni previste da diverse leggi (dalla legge Scelba del 1952 a quella Mancino del 1993 fino alle aggravanti del Decreto del governo Gentiloni del 2018) che sanzionano, ad esempio, “chiunque, partecipando a pubbliche riunioni, compie manifestazioni usuali del disciolto partito fascista” (articolo 5 Legge Scelba) o “chiunque, in pubbliche riunioni, compia manifestazioni esteriori od ostenti emblemi o simboli propri o usuali delle organizzazioni, associazioni, movimenti o gruppi” (legge Mancino).

(in aggiornamento)

Cena di Acquasanta, in arrivo la denuncia dell’Anpi Gionni: «Valutiamo le aggravanti»


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