di Andrea Ferretti
Statuti e regolamenti sono fatti per essere rispettati. Ma anche per essere interpretati, ed è allora qui che nascono dubbi, equivoci e inevitabili polemiche. Figuriamoci poi se si tratta della Quintana, che con la polemica fa rima dal 1955. A dare la stura, le elezioni per il rinnovo dei Comitati di Sestiere del primo dicembre, con campagne elettorali in qualche caso del tipo porta a porta. Sono già decollate, in particolare nei Sestieri di Porta Tufilla e Piazzarola dove ci sono liste contrapposte. Negli altri quattro Sestieri le urne sono poco più di una formalità visto che già si conoscono i nomi dei nuovi caposestieri. Tre sono al secondo mandato (Porta Maggiore, Porta Solestà e Sant’Emidio) e uno (Porta Romana) alla prima esperienza, tutti a capo di liste uniche, fatta eccezione per Romana e Solestà dove compaiono anche due candidati singoli i quali possono solo andare ad occupare un posto altrimenti spettante ai dodicesimi “classificati” di lista.
CONSIGLIO DEGLI ANZIANI – Qualche dubbio nasce sulla nuova composizione del Consiglio degli Anziani, organismo subentrato al vecchio Ente Quintana che aveva tenuto le redini della rievocazione dal 1975 (anno del primo statuto approvato dal Consiglio comunale) al 2015. Il CdA è costituito da cinque persone che, da statuto, possono restare in carica non più di due mandati. Siamo all’alba del secondo e quindi il presidente (Massimo Massetti), il vice presidente (Cristiano Fioravanti), più Valeria Brunozzi, Giuseppe Traini e Fabrizio Gaspari – questi ultimi due nelle vesti di rettore e rappresentante dei Sestieri – possono restare in carica fino al dicembre 2023. Siccome rettore e rappresentante sono espressioni dei Sestieri, appare logico, anche se non previsto dallo statuto, che a confermarli o meno siano i Sestieri. Nel segreto dell’urna lo faranno i 78 membri (13 ciascuno) dei sei nuovi comitati. Qualcuno vicino al sindaco da un paio di mesi sta lavorando per completare l’eventuale nuovo quintetto, ma non è scontato che rettore e rappresentante dei Sestieri molli. Veniamo agli altri tre. Nello Statuto della Quintana, che come tanti suoi similari fa acqua da diverse parti, è specificato che “il Consiglio degli Anziani rimane in carica per quattro anni eventualmente rinnovabili per un solo altro mandato”. Per il primo CdA della storia quintanara, il sindaco Guido Castelli lanciò una manifestazione di interesse attraverso cui scelse tre persone. Idem per sceglierne una quando, dopo un anno, uno dei primi tre si dimise. Dopo le amministrative dello scorso giugno, il nuovo sindaco Marco Fioravanti ha confermato fiducia al presidente Massetti, e quindi all’intero CdA, fino alla naturale scadenza di dicembre 2019. Siccome, da statuto, la carica è rinnovabile, nessuno può obbligare il primo cittadino a procedere a una nuova manifestazione di interesse. Potrebbe farlo se fosse sua intenzione rimuovere uno, o più di uno, dei tre. Ma non sembra che le cose stiano così.
ELEGGIBILITA’ – Entra di nuovo in ballo lo statuto. Non quello della Quintana, ma dei Sestieri. E quindi anche quello della Piazzarola, Sestiere molto interessato all’articolo 6 del regolamento elettorale. Al comma 2 (ineleggibilità) si legge infatti che “sono ineleggibili a consigliere del comitato di Sestiere i destinatari di provvedimenti sanzionatori definitivi per aver posto in essere una condotta lesiva dell’immagine e del buon nome del Sestiere e/o della Quintana”. In una delle due liste presentate alla Piazzarola figura Amedeo Lanciotti, eletto caposestiere all’inizio dell’attuale mandato e poi dimessosi a inizio 2019 con altri cinque membri del comitato. Stando a questo regolamento, Lanciotti non potrebbe essere eleggibile. Ma nelle associazioni, quali sono i Sestieri e quindi anche la Piazzarola, apicalmente lo statuto dell’associazione resta sopra altri eventuali regolamenti, in questo caso quello elettorale. Sullo statuto di Sestiere, a proposito di ineleggibilità, spunta che non possono essere eleggibili “i destinatari di provvedimenti disciplinari definitivi sanzionati con la sospensione maggiore di dodici mesi per aver posto in essere una condotta lesiva dell’immagine e del buon nome del Sestiere e/o della Quintana”. Ma lo stesso statuto prevede un regolamento elettorale diverso. Ecco allora che qualcuno ha sollevato dubbi sulla lettera che un mese fa il Consiglio degli Anziani ha condiviso e consegnato a consoli e caposestieri in cui viene spiegata questa “distinzione” tra statuto di Sestiere e regolamento elettorale. E’ una deroga, per cui Lanciotti – sospeso per sei mesi (cioè meno di dodici) – ha potuto candidarsi e può essere eletto. Forse sarebbe stato più facile modificare in toto gli statuti di Sestiere, ma la decisione di andare in deroga è stata presa, di comune accordo con i Sestieri, anche per alleggerire le loro casse da una spesa doppia. Fra qualche mese, nel 2020, tutti gli statuti andranno infatti giocoforza modificati per la riforma del Terzo Settore. Il costo è di circa 250 euro tra registrazione e marche da bollo. Per pochi mesi si è dunque optato per un risparmio, altrimenti la spesa sarebbe stata il doppio. Praticamente il costo di una lancia per la Giostra.
COLLEGIO DEI PROBIVIRI – Amedeo Lanciotti venne sospeso dopo le Quintane del 2017, con provvedimento del novembre dello stesso anno. La decisione venne presa dal Collegio dei Probiviri della Quintana composto dall’avvocato Annagrazia Di Nicola (presidente), dal vice prefetto vicario Anna Gargiulo e dal giudice Emilio Pocci. La sanzione venne comminata dopo che il cavallo della Piazzarola, il purosangue Subarcu, di proprietà del cavaliere Nicholas Lionetti, non era stato ritenuto idoneo alla visita della commissione veterinaria sia in occasione della Quintana di luglio che di quella di agosto. Nel mirino di Lanciotti, che affidò il suo sfogo a Facebook, la commissione veterinaria presieduta dal professor Alessandro Spadari, direttore della Clinica veterinaria presso l’Università di Bologna. Il caso venne impugnato dal Consiglio degli Anziani e girato ai Probiviri che lo “squalificarono” per sei mesi. Collegio dei Probiviri che recentemente forse avrebbe potuto riunirsi per prendere una decisione su alcuni “casi pendenti” che riguardano due persone candidate in una delle liste della stessa Piazzarola e anche per un caso esposto dal Sestiere di Porta Romana ma riguardante un iscritto all’albo che non figura tra i candidati. Il rischio è che un consigliere eletto, a stretto giro, potrebbe ritrovarsi sospeso. Per la Quintana e la sua immagine sarebbe un autogol. Quando invece, per promuovere l’immagine della rievocazione, da decenni si tenta di tutto. La conferma domenica 10 novembre quando le telecamere di Sky, durante Parma-Roma delle ore 18, inquadreranno i pannelli led a bordo campo dello stadio “Tardini”. Compariranno immagini di Ascoli e delle sue tradizioni, come appunto la Quintana. Un ritorno di immagine reso possibile grazie alla “Sara Servizi” di Ascoli.
FIRMATARI RESPINTI – L’Ufficio Quintana ha “bocciato” tre firmatari che avevano sottoscritto le liste dei candidati: uno al Sestiere di Porta Maggiore (lista unica di Marco Regnicoli) dove i firmatari approvati sono 49, uno a Porta Tufilla (lista di Matteo Silvestri) dove i firmatari approvati sono 52 e uno a Sant’Emidio (lista unica di Mariangela Gasparrini) dove i firmatari approvati sono 49. I firmatari delle altre liste: alla Piazzarola 110 per Giovannetti e 60 per Bartoli, a Porta Tufilla 50 per Giulio Nicoletti, a Porta Solestà 58 per Attilio Lattanzi e 11 per Giuseppe Pizi, a Porta Romana 49 per Luigi De Santis e 11 per Vincenza Baiocchi. In tutto i candidati sono 8 a caposestiere e 104 a consigliere per un totale di 112 persone. Ne verranno eletti 78 e fuori ne restano quindi 34.
PIAZZAROLA – Due liste di 14 persone (capeggiate dai candidati caposestieri Fulvio Giovannetti e Carlo Bartoli) per un totale di 28: 16 non saranno elette.
PORTA MAGGIORE – Una sola lista (capeggiata dal caposestiere uscente Marco Regnicoli) di 14 persone, di cui 2 resteranno fuori dal comitato.
PORTA ROMANA – Una sola lista di 14 persone (capeggiata dal candidato caposestiere Luigi De Santis) più la candidatura singola di Vincenza Baiocchi. Alla fine resteranno fuori in 3.
PORTA SOLESTA’ – Una sola lista di 15 persone (capeggiata dal caposestiere uscente Attilio Lattanzi) più la candidatura singola di Giuseppe Pizi. Resteranno fuori in 4.
SANT’EMIDIO – Una sola lista (capeggiata dal caposestiere uscente Mariangela Gasparrini) di 14 persone, cui 2 resteranno fuori.
PORTA TUFILLA – Due liste (18 candidati in quella capeggiata da Nicoletti e 15 in quella di Matteo Silvestri). Alla fine gli esclusi saranno addirittura 21. Intanto, in perfetto stile politico, venerdì 8 novembre il candidato caposestiere Silvestri e la sua lista si presentano al ristorante Villa Angelini, per esporre “le linee programmatiche per il prossimo mandato presidenziale”. E ancora: “… il piano che rappresenta la sintesi di un ampio dibattito e si pone l’obiettivo di creare basi forti e durature sia per l’associazione, sia per la vita di ogni sua componente”. E infine: “In tali prerogative che il Sestiere affinerà quella particolare capacità di aggregazione già esistente, rafforzando una strutturata personalità e tendendo a porre al centro delle proprie peculiarità la valorizzazione dei talenti inespressi attraverso un percorso che partendo dall’incontro delle differenze arrivi ad elaborare e realizzare dei progetti condivisi”.
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