di Andrea Ferretti
La pioggia non ha frenato ad Ascoli la cerimonia di commemorazione dei Caduti di Nassiriya: i dodici carabinieri, i cinque militari dell’Esercito e i due civili italiani vittime della strage del 12 novembre 2003. Una cerimonia di commemorazione – svoltasi in contemporanea in tutte le città d’Italia – divisa in tre parti e iniziata con la messa celberata nella chiesa di San Francesco. Proseguita in viale De Gasperi, dove alcuni anni fa il Comune ha ricavato uno spazio denominandolo appunto “Largo Caduti di Nassiriya”. Infine al cimitero con il ricordo dell’eroico carabiniere ascolano Pio Semproni. Unico neo della mattinata la targa in travertino in viale De Gasperi quasi completamente nascosta dalla vegetazione: qualcuno in Comune magari provvederà a ordinare una bella sforbiciata. Le autorità c’erano tutte, non mancava nessuno, come è giusto che sia in simili ricorrenze. In viale De Gasperi ci hanno pensato i Vigili urbani a deviare momentaneamente il traffico, mentre i rappresentanti di tutte le forze dell’ordine, delle istituzioni e delle associazioni combattentistiche e d’arma hanno preso posto davanti al Cippo che ricorda quel tragico giorno di sedici anni fa.
Due giovani carabinieri hanno deposto la corona d’alloro, alla presenza del prefetto Riya Stentella, del sindaco Marco Fioravanti, del presidente della Provincia Sergio Fabiani (questi ultimi due accompagnati dai rispettivi gonfaloni), del comandante del 235° Reggimento Piceno colonnello Igor Torti, del comandante provinciale dei Carabinieri colonnello Ciro Niglio. Tra gli altri, il vice questore vicario Gerlando Costa in rappresentanza della Polizia, il comandante provinciale della Guardia di Finanza colonnello Michele Iadarola, la comandante della Polizia Municipale Patrizia Celani, alcuni Vigili del fuoco del comando di Ascoli. Così come un altro drappello di militari dell’Arma si è schierato accanto al Cippo – dove si sono sistemati due carabinieri in alta uniforme – per il presentat’arm. Accanto a loro il trombettiere della Fanfara dei Bersaglieri che ha intonato le note del “Silenzio”: tutti in rigoroso attenti. Poi, sempre sotto l’incessante pioggerellina, le autorità si sono spostate nel cimitero di Borgo Solestà dove l’Arma ha dedicato questo giorno commemorando il carabiniere-eroe Pio Semproni, il maresciallo ascolano, comandante di Stazione, che nel 1950 morì in Eritrea durante un conflitto a fuoco contro una banda di briganti del luogo e poi decorato con la medaglia d’argento al valor militare.
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