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Leggi razziali, antisemitismo
e la resa dell’Italia
Incontro-dibattito al Piceno

ASCOLI - Il 7 dicembre si parlerà anche del contesto storico dell'epoca e del linguaggio di odio che oggi si sta diffondendo soprattutto in rete. Sarà proiettato il documentario di Treves "1938 - Diversi"
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di Stefania Mistichelli 

Era il 1938 e il popolo italiano, tradizionalmente non antisemita, fu spinto dalla propaganda fascista ad accettare la persecuzione di una minoranza che viveva pacificamente in Italia da secoli. Come fu possibile? Quali sono le dinamiche storiche, sociali, culturali che intervennero perché accadesse tutto questo?

Komino, Esposto, Di Sante e Traini

Di 1938, di leggi razziali, di antisemitismo e molto altro si parlerà sabato 7 dicembre alle 18 nel Nuovo Cineteatro Piceno, nel corso di un evento promosso in collaborazione con AttivaMente, l’Isml (Istituto provinciale per la storia del movimento di liberazione nelle Marche e nell’età contemporanea) e la partecipazione di Amnesty International.

«Un appuntamento – spiega Mara Esposto di AttivaMente, presente in conferenza insieme a Tatiana Traini e a Ina Komino del Piceno – fortemente voluto da tutti i partner che l’hanno organizzato, data l’attualità della tematica e per la figura di Liliana Segre nel contesto nazionale e locale. Tutti i gruppi del consiglio comunale di Ascoli, infatti, hanno già presentato una mozione per conferire alla senatrice a vita la cittadinanza onoraria. La nostra serata prevede una serie di interventi che si terranno prima della proiezione del film “1938 – Diversi” con la regia di Giorgio Treves. Interverranno Constantino Di Sante dell’Istituto di storia provinciale di Ascoli, il giornalista Pietro Frenquellucci, il consigliere comunale Luca Cappelli, Anna Laura Biagini referente di Amnesty International di Ascoli e una testimone la cui famiglia è stata segnata dall’emanazione delle leggi razziali».

Liliana Segre

«I principali temi che si affronteranno saranno il contesto storico dell’attuazione delle leggi razziali in Italia, l’antisemitismo, l’hate speech cioè il linguaggio di odio che oggi si sta diffondendo soprattutto in rete. Tanto si conosce e tanto è stato detto sulla Shoa – continua Mara Esposto – ma sulle origini dell’olocausto, in Italia, la svolta antisemita e razzista sembra ancora un incidente di percorso, più che una scelta in coerenza con la dittatura fascista. Quindi ci chiediamo: è un capitolo chiuso? Quali sono le permanenze culturali che quel periodo ha lasciato?».

La serata si aprirà proprio con l’inquadramento storico fornito dal direttore dell’Isml. «A mio avviso – spiega Costantino Di Sante – è importante capire cosa accadde in quel 1938 non solo in Italia ma in Europa, perché i fascismi iniziarono a discriminare cittadini di religione ebraica che, da lì in poi, persero diritti, persero l’opportunità di essere persone che vivevano insieme agli altri anche ben integrati, come accadeva nel nostro paese ormai dall’Unità d’Italia. Quello fu l’inizio di una lunga valanga che li trascinerà fino alla deportazione e quindi allo sterminio».

Un campo di concentramento tedesco

«Ricordare quello che accadde all’interno del mondo della scuola, luogo deputato alla costituzione di una cittadinanza attiva, cioè la cacciata di professori e studenti, diede il via alla perdita dei diritti di cittadini di religione ebraica che non avevano commesso alcun reato -conclude di Sante-. Solo per la loro appartenenza religiosa furono perseguitati e dichiarati cittadini di serie B. Per questo, quando oggi si ritorna a categorizzare e a indicare il nemico con parole inopportune e di odio è bene ricordare quello che è accaduto e speriamo ci serva da lezione per mantenere alto il nostro livello di attenzione e di critica quando questo accade nell’attualità».

Dopo gli interventi, in programma la proiezione del documentario di Treves, realizzato in occasione dell’80° anniversario della promulgazione delle leggi razziali in Italia, dalla Tangram Film di Roberto e Carolina Levi in collaborazione con Sky Arte, Piemonte Film Fund, MiBACT, AB Groupe e AAMOD. “1938 – Diversi” ripercorre ciò che comportò per la popolazione, ebraica e non, l’attuazione di quelle leggi e, in particolare, i sottili meccanismi di persuasione messi in opera dal fascismo. Il documentario illustra anche la forte componente del razzismo presente nel regime fascista fin dal suo inizio per tradursi poi nella militarizzazione del popolo italiano, nell’esaltazione della romanità, nella conquista dell’Africa Orientale e infine nelle leggi antisemite e nell’alleanza con Hitler.

 

 


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