Il dissequestro dei viadotti della autostrada A14, stabilita il 20 dicembre dalla Procura della Repubblica di Avellino, non risolverà a breve i problemi del traffico che hanno caratterizzato l’esodo natalizio nel weekend appena trascorso nel tratto piceno e fermano. Dopo i sigilli, a restringere le carreggiate ci saranno i lavori di adeguamento, necessari affinché le barriere di sicurezza siano a norma.
La fase ispettiva della cantierizzazione è iniziata ieri, così come annunciato dalla direzione del VII Tronco di Pescara, che precisa: «In particolare, le attività sono in corso sul viadotto San Biagio (Altidona), dove si circola nuovamente a due corsie, seppure a larghezza ridotta, e sul viadotto Petronilla, tra le uscite di Pedaso e Grottammare. Durante questa prima fase dei lavori, della durata di circa due settimane, verranno effettuate le indagini sui materiali necessarie per la redazione dei progetti esecutivi di sostituzione delle barriere. Tali progetti, una volta ultimati, saranno tempestivamente inviati al Ministero dei Trasporti, per la relativa approvazione». «Facendo propri – aggiungono – i significativi disagi segnalati dagli automobilisti e dagli enti locali, Autostrade per l’Italia eseguirà il più velocemente possibile tutte le fasi progettuali e di lavorazione».
Ma non solo. La società ha chiesto urgentemente l’apertura di un tavolo tecnico che valuti tutte le opportunità per ridurre l’impatto dei cantieri sulla viabilità, assicurando le medesime condizioni di sicurezza per automobilisti e operai, inviando una lettera al Ministero delle Infrastrutture e Trasporti e alle istituzioni locali delle Marche. Chiedono intanto, come si legge nella nota stampa, che «nel periodo di sospensione dei lavori, tra il completamento dei progetti esecutivi e la successiva approvazione degli stessi da parte del MIT, gli schemi di cantiere potrebbero essere temporaneamente modificati rispetto all’impostazione attuale, con sensibile vantaggio per la circolazione. La Società si farebbe interamente carico dei maggiori costi derivanti da tali modifiche o da altre eventuali soluzioni concordate».
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