Dopo l’annuncio del governatore della Regione Marche, Luca Ceriscioli, sul nuovo Ospedale del Piceno che – dopo la conclusione delle verifiche di idoneità geologica e ambientale del sito individuato dalla Conferenza dei sindaci di Area Vasta 5 – sorgerà a Pagliare del Tronto, nell’area compresa tra i Comuni di Spinetoli e Colli del Tronto e Spinetoli, immediata la risposta di Marco Fioravanti, sindaco di Ascoli.
«L’iniziativa last minute sull’ospedale unico di vallata della giunta Ceriscioli puzza di bruciato. Siamo alle solite, un’operazione in odore di “speculazione edilizia” a cura di una classe dirigente regionale fallimentare che cerca, frettolosamente, di portare a casa una compravendita “sospetta” nella vallata del Tronto a discapito della salute dei cittadini della provincia di Ascoli. Ormai – va giù duro il primo cittadino di Ascoli – il governo regionale ha perso il controllo del timone e non ha più una rotta da indicare ai propri cittadini: è completamente alla deriva. Noi abbiamo l’obbligo di rappresentare le istanze di una popolazione che si vede scippare ben due nosocomi. Davvero una scorrettezza nei confronti del Sud delle Marche, già emarginato da questa classe dirigente incompetente e priva di una visione coerente e virtuosa per la nostra bellissima regione.
Noi non ci fermeremo e ci opporremo con forza e determinazione a qualunque decisione che non preveda il rafforzamento del “Mazzoni” – insiste Fioravanti – e la costruzione di un nuovo ospedale a San Benedetto, oppure di un sostanzioso investimento volto all’ottimizzazione della rete stradale al fine di consentire una maggiore fruibilità di accesso verso l’ospedale “Madonna del Soccorso”. Le famiglie sono stanche di non vedere soddisfatto il loro bisogno e diritto di salute. Le liste d’attesa si allungano sempre di più – conclude il sindaco – e poter fare una buona prevenzione è diventato sempre più difficile e costoso: un lusso per chi può permettersi di pagare la sanità privata. Se l’assessore alla sanità Ceriscioli ha milioni di euro da investire li usi per rafforzare la capacità di risposta sanitaria degli ospedali esistenti e non li sprechi per costruire cattedrali nel deserto».
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