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«Vogliamo aria pulita»
Polemica tra comitato e Consind

CASTEL DI LAMA - I miasmi proverrebbero del depuratore consortile. Alcuni residenti hanno accusato bruciori agli occhi e nausea: «Protesteremo». Nei prossimi giorni incontro con D'Erasmo
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di Claudio Felicetti 

I miasmi insopportabili che si propagano da mesi dalla zona industriale all’abitato di Villa Sant’Antonio e dintorni, continuano a rendere l’aria irrespirabile e a creare enormi disagi alla popolazione. Inevitabili le segnalazioni ripetute all’Arpam, al Consind, al Comune di Ascoli e perfino alla Procura della Repubblica. La situazione però non cambia, e il comitato anti-inquinamento “Voglio aria pulita” preannuncia proteste clamorose.
Sotto accusa il depuratore del Consind, già in passato al centro delle proteste per le emissioni puzzolenti, e lo stabilimento Ocma, dove negli ultimi tempi sono stati notati strani fumi.

Fumi dalla Ocma, lungo l’asse attrezzato

Messo alle strette, il presidente del Consind, Domenico Procaccini, l’ente proprietario del depuratore consortile situato a un passo dal popoloso centro della Vallata, minimizza: «L’impianto è costantemente monitorato dall’Arpam, e la situazione è sotto controllo», ha dichiarato qualche giorno fa. Ma i componenti del Comitato non fanno sconti: «Ci sorprende -puntualizzano- che il presidente del Consind non sia ben informato su una questione delicata come quella che oramai da mesi riguarda il depuratore consortile e che troppo sbrigativamente escluda ogni responsabilità».
Alle affermazioni di Procaccini i residenti rispondono con un elenco di fatti. La prima segnalazione alla pronta reperibilità dell’Arpam è avvenuta nella notte tra il 29 e il 30 giugno scorso. In tale occasione la popolazione ha dovuto sopportare un puzzo indescrivibile che ha provocato bruciore agli occhi e nausea. Da giugno in poi le segnalazioni si sono moltiplicate, tanto è vero che nel solo periodo tra il 10 ottobre e il 6 novembre ve ne sono state ben 27.
I cittadini debbono respirare forzatamente miasmi nauseanti, e sicuramente non salubri, provenienti dalla zona del depuratore e dalla attigua Ocma. Preoccupazione anche per i bambini della vicinissima scuola primaria e dell’infanzia, dalla quale ovviamente sono partite segnalazioni e lamentele. Inutile dire che in questi casi i residenti sono costretti a tapparsi in casa per non respirare le schifezze.
Addirittura, il 5 ottobre scorso, nel mezzo di una assemblea pubblica tenutasi a Villa Sant’Antonio, la sala è stata invasa da una puzza pestilenziale. Circa 40 cittadini si sono recati intorno alla mezzanotte presso il depuratore e lì hanno sentito gli stessi miasmi avvertiti nella sala di riunione, proprio quelli che ammorbano da tempo le loro case. In tale occasione avevano allertato i tecnici dell’Arpam e i carabinieri, che subito erano intervenuti sul posto accertando in maniera inequivocabile che il depuratore era sicuramente tra le cause delle esalazioni fetide.
Ma non c’è solo il depuratore del Consind. Anche l’Ocma, lo stabilimento chiuso da anni e venduto di recente a una società croata di Zara che si occupa di smaltimento di rifiuti e demolizione di impianti industriali, è nel mirino del comitato anti-inquinamento.
«Il 26 settembre scorso – affermano i residenti -, preoccupati dai fumi che si alzavano dalla zona industriale, siamo andati a controllare. Transitando lungo il recinto dell’Ocma abbiamo visto il cancello 4 aperto con all’interno un camion e un escavatore, e sentito un puzzo indescrivibile. Abbiamo quindi inviato una “Pec” all’Arpam per segnalare la cosa, oltre a fotografare la situazione». Chi stava lavorando dentro una fabbrica chiusa?
Secondo il comitato, che ha svolto indagini approfondite, l’area vicina al cancello 4 è intestata alla Cedi srl di Ciotti Emidio, che si occupa tra l’altro di smaltimento di rifiuti. La parte di proprietà di Cedi srl non sembrerebbe a prima vista definita con recinzioni, perlomeno non si vede nulla da fuori che delimiti la proprietà e la separi dall’area dei capannoni Ocma. «Non si comprende come mai -sostengono i residenti-, in un modo che appare promiscuo, la Cedi srl abbia un’area proprio dentro la Ocma, nei pressi delle tonnellate di rifiuti sotto sequestro, e cosa sia autorizzata a fare, visto che tale sede non risulta neppure fra le sue sedi operative».
Nei prossimi giorni è previsto un incontro tra comitato e il presidente della Provincia Paolo D’Erasmo. Si parlerà anche del funzionamento della centralina di rilevamento della qualità dell’aria situata proprio nella zona da cui si diffondono i miasmi che ammorbano una zona abitata da oltre 5000 persone.

 

 


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