Carnevale storico di Offida, inizio col botto con la “domenica degli amici” che ancora una volta ha fatto registrare il tutto esaurito nei locali, nei ristoranti oltreché nelle vie e piazze della cosiddetta “Città del Sorriso”.
«Al contrario di come alcuni hanno tentato di farla apparire sulla stampa e sui social, è stata una domenica in cui hanno vinto l’amicizia – afferma l’assessore al turismo Piero Antimiani – il divertimento e la dinamicità di una cittadina che non intende rinunciare ad un protagonismo che sappia conciliare la tradizione con l’accoglienza e la promozione.
Ascoltare nei giorni successivi nei paesi e città limitrofe le sensazioni, lo stupore, la meraviglia, i complimenti e la gioia di chi ha avuto modo di apprezzare un evento vissuto in un’atmosfera festosa e goliardica, è sicuramente motivo di vanto e orgoglio per ogni offidano che ami la propria città per quello che è e per quello che è diventata nel corso degli anni, anche in questo particolare periodo. Una realtà che inevitabilmente è mutata e che richiede senza alcun dubbio un’attenzione maggiore e un’organizzazione diversa rispetto ad alcuni anni fa».
Antimiani prosegue: «In questa direzione -continua l’assessore- si muovono da tempo sia l’amministrazione, che la pro loco che le singole attività commerciali, investendo molto e rapportandosi costantemente con le autorità competenti che, proprio nel recente Comitato per l’Ordine e Sicurezza, hanno espressamente riconosciuto gli sforzi, gli impegni e i risultati ottenuti negli ultimi anni in sinergia. Il Carnevale di Offida rappresenta uno straordinario strumento di promozione turistica che, come ogni evento di caratura nazionale e internazionale, vista anche l’enorme e crescente affluenza, a volte deve fare i conti con gesti e comportamenti impropri dei singoli che però non possono offuscare tutto il resto, gestito sempre per far trionfare il folklore e il divertimento. Chi conosce Offida – conclude – sa che a Carnevale non esistono visitatori o ospiti, ma ognuno diventa protagonista dell’evento che vive e quando la tradizione e il fascino di ciò che si vive è così forte non si ha paura né del futuro né delle a volte inevitabili trasformazioni che vanno gestite con il giusto spirito e senza dare una visione distorta della realtà»
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Una domanda,le congreghe dov’erano?! Non sono anke loro un pezzo importante di qst paese?!?!? E sinceramente,si poteva divertire solo ki non aveva figli piccoli!!!!!