di Bruno Ferretti
Finisce, per l’Ascoli, nel peggiore dei modi. Un mare di fischi e tifoseria infuriata. Doveva essere la partita del riscatto, del rilancio in zona playoff e invece arriva la terza sconfitta consecutiva (seconda stagionale in casa dopo quella con il Pescara).
Finisce con i cori dei tifosi contro il tecnico (“vattene, Zanetti vattene”) e contro la squadra (“a lavorare, andate a lavorare”). Ma grosse responsabilità vanno attribuite anche alla dirigenza, nessuno escluso. Il Frosinone, zitto zitto, pur senza strafare capitalizza al massimo il gol di Citro e si porta via i 3 punti.
Zanetti deve fare i punti con quello che c’è rilancia in difesa Andreoni e Brosco, conferma Padoin a sinistra e piazza in cabina di regia il rientrante Troiano affiancato da Cavion e Brlek. Da trequartista agisce Piccinocchi visto che Ardemagni, Ninkovic e Chajia sono esclusi per scelta tecnica, mentre Morosini va ad affiancare -largo- la punta centrale Scamacca.
Il Frosinone, già privo di Ciano e Dionisi, squalificati, nel riscaldamento perde anche Paganini per un problema muscolare. Gli attaccanti sono Novakowich e Citro, per la prima volta dall’inizio. L’ex bianconero D’Elia é in panchina. Prima del via c’è un minuto di silenzio in memoria di Pietro Anastasi, il grande attaccante bianconero di fine anni ’70, scomparso di recente e salutato da uno striscione dei tifosi ascolani.a
Le squadre si affrontano con reciproco rispetto ed è lunga la cosiddetta fase di studio. Il gioco ristagna in prevalenza a centrocampo re il primo tempo scorre via senza emozioni. Entrambe le squadre faticano a costruire gioco offensivo e i due portieri restano pressoché disoccupati, nonché infreddoliti vista la bassa temperatura. L’unico tiro in porta é dell’avanzato Andreoni (39′): nessun problema per Bardi.
Tanta noia nel primo tempo, tante emozioni ne primi minuti del secondo. la 4′ Scamacca colpisce di testa, Bardi respinge in tuffo, lappa perviene a Piccinocchi che non sa indirizzare in porta. Passano due minuti e sono i laziali a rendersi molto pericoloso con un contropiede di Novakovich, finalizzato male da favorevole. Posizione. Ma al 10: il contropiede del Frosinone é letale. Da Tabanelli a Rohden che c’entra teso: davanti alla porta spunta Citro e la lo butta dentro. Non segnava da quasi un anno.
Laziali vicinissimi al raddoppio (20′) con un colpo di testa di Ariaudo che si stampa sulla traversa dopo una punizione-cross di Tabanelli dalla destra. Zanetti prova a mescolare carte e inserisce prima Petrucci, poi Beretta, richiamando Piccinocchi e Brlek. Gli assalti finali dell’Ascoli sono generosi ma non producono effetti. Nell’ultimo dei 5′ di recupero Beretta sbaglia un cross dalla trequarti e colpisce la faccia superiore della traversa. Sarebbe stato un gol trovato ma davvero prezioso per l’Ascoli che invece incassa la terza sconfitta consecutiva.
Dopopartita inevitabilmente caldo, con i tifosi che si sono portati numerosi davanti alla tribuna centrale contestando squadra e dirigenza con cori ironici del tipo “Tesoro portaci in Europa”. Il tutto sotto lo sguardo vigile delle forze dell’ordine.
ASCOLI (4-3-1-2): Leali; Andreoni, Brosco, Gravillon, Padoin (43′ st Matos); Cavion, Troiano, Piccinocchi (12′ st Petrucci); Brlek (25′ st Beretta) Morosini, Scamacca. A disposizione: Lanni, Valentini, Ferigra, De Alcantara, Scorza, Maurizii, Costa Pinto, Covic, Di Francesco. Allenatore: Zanetti.
FROSINONE (3-5-2): Bardi; Brighenti, Ariaudo, Capuano; Salvi, Rohden, Maiello (37′ st Gori), Tabanelli, Beghetto (6′ st D’Elia); Novakowich, Citro (41′ st Haas).
A disposizione: Iacobucci, Bastianello, Zampano, Tribuzzi, Vitale, Szyminski, Krajnc, Matarese. Allenatore: Nesta.
Arbitro: Volpi di Arezzo (assistenti Lombardo di Cinisello Balsamo e Zingarelli di Siena, quarto uomo Feliciani di Teramo).
Rete: 10’st Citro.
Note: spettatori paganti 1.512, incasso 13.014 euro (più 4.197 abbonati, quota 33.161 euro). Ammoniti: Troiano (A), Rohden (F), Cavion (, Brosco, Bardi. Angoli 5-2 per l’Ascoli. Recupero: 1’+5′.
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