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La Whirlpool di Comunanza
non si ferma,
ma l’occhio è puntato sulla check list

EMERGENZA - Il comitato di controllo composto da azienda, Rsu e Rls annuncia verifiche giornaliere e non esclude l'adozione di misure oltre a quelle imposte dal regolamento. Rivoluzionati posti di lavoro e accesso agli spazi comuni. Molti dipendenti potrebbero usufruire della possibilità di stare a casa in ragione del decreto Conte
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Maestranze e sindacalisti durante una manifestazione davanti allo stabilimento Whirlpool di Comunanza

di Maria Nerina Galiè

Non è cambiato nulla dal punto di vista della produzione nello stabilimento Whirlpool di Comunanza, a parte l’attivazione delle misure di prevenzione e sicurezza per contrastare il diffondersi del Coronavirus.

La Regione Marche, con l’inasprirsi delle regole, aveva fatto una chekc list alla quale tutte le imprese devono attenersi scrupolosamente. Venerdì sono partiti i controlli in tutta la Regione da parte dell’Asur e che hanno interessato 19 aziende picene. Stamattina, 17 marzo, si è riunito il comitato di stabilimento preposto al controllo dell’applicazione delle direttive, composto da azienda, Rsu e responsabili della sicurezza, che per il sito piceno sono Raffaele Bartomioli, Paolo Marini e Angelo Forti.

Sindacalisti della Whirlpool di Comunanza

«Sono stati discussi in dettaglio – scrivono i sindacalisti in una nota congiunta – tutti i punti del protocollo ed è stata predisposta una lista di controllo ed effettuato un sopralluogo negli ambienti di lavoro». Già dalla settimana scorsa nello stabilimento era stato rinforzato il servizio di pulizia. Ieri è stata fatta la sanificazione che verrà ripetuta settimanalmente. Erano stati predisposti gli erogatori di amuchina,  regolato l’accesso al personale esterno, imposto l’utilizzo a scopo precauzionale di guanti e mascherine per chi lavora in mensa, portineria, ricevitoria, per gli addetti allo scarico e gli autotrasportatori. Erano state regolate le pause fisiologiche, per il pranzo e l’utilizzo degli spogliatoi, in modo da evitare assembramenti, cioè tali da permettere alle persone di mantenere la distanza di 1 metro. La stessa restrizione vale anche per le postazioni lavoro, modificate proprio per questo. Le figure professionali che devono spostarsi da un luogo all’altro sono dotate di mascherine.

Dalla verifica di oggi nulla è apparso fuori posto, si continuerà pertanto a lavorare confermando il calendario produttivo del mese di marzo, con il fermo collettivo del 27 marzo che rientrava nel programma. Le Rls ricordano però che continuerà l’azione giornaliera di monitoraggio, «con specifici sopralluoghi e controlli, per valutare l’implementazione delle azioni anche oltre i dettami normativi, finalizzate a proteggere la salute e la sicurezza dei dipendenti». Che in qualche caso non nascondono la preoccupazione, magari per persone in famiglia da proteggere dal rischio di un eventuale contagio. E non si esclude che molti di loro accederanno alle agevolazioni previste dall’ultimo decreto Conte, come l’allungamento dei permessi perla 104 o per chi ha figli piccoli.



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