Ogni volta che arriva il bollettino serale del Gores, quello arancione che annuncia i decessi, diventa sempre più difficile ignorare in che modo queste persone terminano la loro esistenza. Da soli, in un letto di ospedale, senza i loro cari vicino. E’ giusto in un’ottica di prudenza e di lotta serrata al diffondersi del contagio da Coronavirus. Ma dal punto di vista umano, il pensiero va da sé. E non è per nulla consolante il ricordare, a corredo di numeri che si fanno ogni giorno più importanti, il fatto che l’età media si aggira intorno agli ottant’anni oppure che i pazienti erano già affetti da patologie pregresse. Andando avanti nel tunnel dal quale ancora non si vede la luce è questo, probabilmente, il lato più cattivo del virus che sta mettendo in ginocchio l’intera nazione.
I DECESSI – L’aggiornamento di oggi 18 marzo, alle 18, il Gruppo operativo regionale ha comunicato ben 23 decessi «Dati tristi anche oggi – commenta il presidente della Regione Marche, Luca Ceriscioli – non è ripetitivo dirlo ed è sentito e condiviso con tutta la regione. L’abbraccio virtuale a tutti coloro che soffrono e a tutte le persone che lavorano giorno e notte in questa emergenza. Rinnovo a tutti l’appello a stare a casa. Non metterci a rischio, e quindi non ammalarci, è il migliore aiuto che possiamo dare alle persone più deboli e al personale sanitario, che stiamo ammirando ogni giorno per il lavoro infaticabile che si sta portando avanti».
I CONTAGI – Il numero delle persone contagiate ad oggi, 18 marzo è di 1.567 in tutta la regione. Nel Piceno 25, rispetto a ieri è cresciuto soltanto di due unità. Le persone in isolamento domiciliare fiduciario sono invece arrivate a 318, 24 dei quali manifestano sintomi. Gli operatori sanitari in quarantena sono 23.
QUARANTENA, IL NUOVO SERVIZIO – Riguarda proprio i cittadini in isolamento la novità annunciata oggi dall’Azienda sanitaria regionale che da domani mattina dà il via a un servizio automatico di sorveglianza per raggiungere con maggiore sistematicità e precisione le persone che si trovano in quarantena nel proprio domicilio (perché sono contatti stretti di un caso confermato di Coronavirus o perché sono rientrati da un viaggio a rischio), per aiutare nella verifica quotidiana delle condizioni di salute. I pazienti saranno contattati ogni giorno e la telefonata conterrà un messaggio registrato, al quale il cittadino deve rispondere per permettere la valutazione delle sue condizioni. In base alla risposta fornita saranno allertati, se necessario, il medico curante e il Dipartimento di Prevenzione dell’Asur.
m.n.g.
Per poter lasciare o votare un commento devi essere registrato.
Effettua l'accesso oppure registrati