Una triste vigilia di Pasqua quella di oggi, sabato 11 aprile. Il Piceno piange la sua decima vittima, Piero Pace, 51 anni di Comunanza (ma residente a Grottammare). E’ morto nella tarda mattinata all’ospedale “Madonna del Soccorso” di San Benedetto dove era stato ricoverato un paio di settimane fa per le complicanze causate dal Coronavirus.
L’uomo lavorava nella Casa di Riposo di Montefalcone Appennino, nell’entroterra fermano. Lì alla fine di febbraio un ospite si era ammalato poco dopo essere tornato da un ricovero in una struttura ospedaliera. Appena si era scoperto il caso positivo al Covid, la residenza protetta era stata messa in quarantena e nessuno degli operatori aveva fatto ritorno a casa. Nel giro di qualche giorno Pace, ma come lui anche altri, ha iniziato a manifestare i sintomi, poi la conferma ed un primo ricovero all’ospedale “Murri” di Fermo. All’aggravarsi delle sue condizioni, il trasferimento nel reparto Rianimazione di San Benedetto del Tronto, dove ha lottato per giorni tra la vita e la morte, che alla fine ha prevalso. A Comunanza Piero Pace con tutta la sua famiglia era molto conosciuto e stimato. Aveva anche allenato per anni la locale squadra di pallavolo.
«Adesso che sul fronte Coronavirus le cose stavano andando meglio, questa notizia proprio non ci voleva», commenta Cesare Milani, direttore di Area Vasta 5, che non riesce a nascondere tutta la sua indignazione nell’aver visto prevalere il virus su una persona giovane e in salute «Ogni vittima è un dispiacere enorme. Dobbiamo accanirci ancora di più nel combatterlo con tutte le armi, nel ribadirci di non abbassare mai la guardia».
Sia a livello provinciale che regionale i dati sono confortanti. “Solo”, anche se sempre troppe, 11 le vittime registrate dal Gores nelle ultime 24 ore ma 1.291 i guariti o dimessi. E’ salito il numero dei positivi che si aggiungono all’elenco dei contagiati del Piceno, da 237 a 249. Ma sono stati fatti più tamponi. «I reagenti per l’esame dei test arriva e ne stiamo facendo 300 al giorno – spiega Milani – di cui 50 per le urgenze, cioè le persone si presentano al Pronto Soccorso. I primi sono stati gli operatori sanitari di San Benedetto ed abbiamo terminato le Rsa della Riviera. Martedì continueremo con il personale del “Mazzoni” e delle Rsa di Ascoli».
Non allarmano i ricoveri al “Madonna del Soccorso”, 11 in terapia intensiva, 15 in semintensiva e 13 nella degenza non critica. «Dovremo dare una mano a Fermo e Macerata – annuncia il direttore di Area Vasta 5 – ospitando pazienti ricoverati nelle loro strutture ospedaliere che sono in difficoltà. Ma siamo pronti».
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