di Andrea Ferretti
(foto di Andrea Vagnoni)
Il Coronavirus ha parzialmente cancellato le cerimonie del 25 Aprile che hanno commemorato il 75° anniversario della Liberazione dell’Italia dal nazifascismo. E le cerimonie, ridotte all’essenziale, hanno a loro volta cancellato le polemiche che, ogni volta in questa data, non sono più una novità. Dopo che negli ultimi anni a Colle San Marco (durante le cerimonie al Cippo e al Sacrario) erano perfino scomparsi cori e striscioni contro il sindaco di centrodestra, stavolta – potenza della rete – è stato un post di Andrea Antonini, coordinatore provinciale di Ascoli e responsabile regionale degli enti locali della Lega, a scatenare il putiferio.
Questo il post della discordia comparso sul suo profilo Facebook proprio a poche ore dal 25 Aprile: «Consiglio della nonna: stasera ritirare il tricolore dal balcone, domani lavarlo asciugarlo e farlo riposare dentro casa. Il 26 aprile all’alba farlo nuovamente risplendere sul balcone come farebbe un vero patriota…».
Una battuta riuscita male? Un scherzo? Un’occasione per tacere? Nel dubbio… apriti cielo! Sulla rete è accaduto ed è stato scritto di tutto. Lo stesso Antonini ad alcuni ha risposto, anche aveva replicato con frecciate, battute colorite, reminiscenze di vario genere, offese. Antonini ha poi postato un “chiarimento” in cui tornava sul 25 Aprile: «Ce l’ho con l’uso strumentale che se ne sta facendo, per il resto parliamo di un periodo che non solo io ma neanche mia madre e mio padre hanno vissuto e quindi il mio giudizio può essere solo frutto di mediazioni e letture. Massimo rispetto per chi ha combattuto ed è morto per anelito sincero di libertà».
Ma questo evidentemente non è bastato a chi non ha perso tempo, rivolgendosi al sindaco Marco Fioravanti al quale è stato chiesto di «prendere pubblicamente le distanze, in quanto chi l’ha postato rappresenta una forza politica presente nel Consiglio comunale». Da qui alla ormai famigerata “cena fascista” di Acquasanta il passo è stato brevissimo. «Distanze che lei sindaco – hanno insistito – deve prendere anche per riscattarsi dal triste episodio della cena di commemorazione della marcia su Roma».
Immancabile anche l’aut aut: «In caso contrario, non riteniamo conveniente che lei partecipi alla commemorazione prevista per domani (25 aprile, ndr), visto che questa sarebbe l’ennesima brutta figura di un Comune che dovrebbe onorarsi della medaglia d’oro al valor militare per attività partigiana». Le firme? Anpi (Associazione partigiani) provinciale di Ascoli, Pd, Ascolto e Partecipazione, Movimento 5 Stelle, Attivamente, Udc, Giovani Democratici, Psi, Articolo 1, Territorio è Sviluppo, Italia Viva, Collettivo caciara.
Finito qui? Macchè. Stamattina a Colle San Marco, ad aspettare l’arrivo di Fioravanti, c’era Pietro Perini, presidente provinciale e unico rappresentante per l’occasione dell’Anpi, figlio del mitico comandante partigiano Spartaco. Appena il sindaco è sceso dall’auto, i due hanno avuto un breve scambio di opinioni. Poi la cerimonia ha preso il sopravvento, come è giusto che sia. Come da programma, si è svolta in maniera molto soft, con la deposizione di una corona d’alloro al Sacrario e la forzata abolizione delle tradizionali tre precedenti tappe: Piazza Simonetti, Piazza Roma e Cippo di Colle San Marco.
Presenti rappresentanti della Repubblica (il prefetto Rita Stentella), della città (il sindaco Marco Fioravanti), della Provincia di Ascoli (il consigliere provinciale Stefano Novelli di Grottammare su delega del presidente Sergio Fabiani), della Regione (la vice presidente Anna Casini). Per le Forze dell’Ordine il questore Paolo Maria Pomponio. La cerimonia è durata una decina di minuti. A salire la scalinata con la corona, Ettore Fioravanti e Vincenzo Cipollini della Polizia Provinciale.
Il pianoro di San Marco, deserto come non si ricordava a memoria d’uomo, è stato blindato. Ne sa qualcosa chi, benchè autorizzato, è stato fermato e controllato in auto allo svincolo della superstrada Ascoli-Mare di Porta Cartara, poi in via 3 Ottobre, quindi all’imbocco di Colle San Marco e infine sul pianoro. Ad operare, in maniera impeccabile come ormai avviene da diverse settimane, pattuglie di Polizia di Stato, Carabinieri e Polizia Municipale.
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