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Il 25 Aprile e il post della discordia,
la risposta di Perini (Anpi) ad Antonini

ASCOLI - Lettera aperta del segretario provinciale dell'Associazione partigiani dopo le frasi postate dal coordinatore provinciale della Lega alla vigilia del 75° anniversario della Liberazione. «Questo era il momento di lanciare un messaggio di speranza, condivisione, fratellanza, unità e solidarietà. Ha perso l’occasione di tacere»
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Andrea Antonini e Pietro Perini

Pietro Perini, presidente provinciale dell’Associazione partigiani d’talia (Anpi) risponde ad Andrea Antonini, coordinatore provinciale e responsbaile regionale degli enti locali della Lega, dopo la polemica innescata da un post pubblicato dallo stesso Antonini sul proprio profilo Facebook.

Antonini (Foto Vagnoni)

Parole postate a poche ore dal 25 Aprile 75° anniversario della Liberazione dell’Italia dal nazifascismo, contro le quali si sono subito schierati in blocco la stessa Anpi provinciale, Pd, Ascolto e Partecipazione, Movimento 5 Stelle, Attivamente, Udc, Giovani Democratici, Psi, Articolo 1, Territorio è Sviluppo, Italia Viva, Collettivo caciara.

Il post, non era difficile immaginarlo, ha avuto una eco ben oltre le mura cittadine (proprio come accadde con la “cena fascista” di Acquasanta), tanto che se ne parla anche in una rubrica de “La Repubblica”, sicuramente non l’ultimo organo di informazione.

Perini al Sacrario di San Marco il 25 Aprile 2020 (Foto Vagnoni)

Pietro Perini, che è anche figlio del comandante partigiano Spartaco, ha risposto ad Antonini con una lettera, ovviamente non privata, proprio come non lo era il post affidato ai social.

Ecco il testo: «Consiglio del figlio di un Partigiano: buongiorno Signor Antonini, oggi è il 26 Aprile. Ha fatto il bucato? Lo ha fatto riposare? Oggi lo può stendere di nuovo!! Comunque non Le scrivo per sapere se i colori hanno tenuto o se l’ammorbidente ha fatto il suo dovere. Scrivo per dirLe che, per l’ennesima volta,  ha perso un’occasione. Ha perso l’occasione di tacere! Infatti Le sarebbe bastato aprire un momentino la Sua finestra ed affacciarsi, per rendersi conto della desolazione nella quale sta vivendo il mondo intero! Per rendersi conto di quanto stia soffrendo tutta l’umanità, falcidiata da migliaia di morti e lutti. Questo era il momento di lanciare un messaggio di speranza, di condivisione, di fratellanza, di unità e di solidarietà!! Invece ha preferito dare il Suo contributo personale per continuare a dividere un popolo che sta lottando con tutte le sue forze per tirarsi fuori da una situazione che, ogni giorno che passa, diventa sempre più insostenibile, un popolo che ha bisogno di essere sostenuto, di essere aiutato ed esortato a combattere come un sol uomo. Il Paese non si aiuta chiedendo di ritirare da finestre e balconi il nostro Tricolore! Mi spiace tanto per Lei, Signor Antonini, ancora una volta ha perso un’opportunità, poteva mandare ben altro messaggio, in occasione di questo nostro 25 Aprile. Buona fortuna!».

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