Giuliano Castoldi oggi, 71 anni
di Bruno Ferretti
Un decennio in bianconero, dal 1970 al 1980, con un bottino di 247 presenze tra campionato (in C, B e A) e Coppe. È stato un protagonista come difensore centrale – a quel tempo “stopper” – delle prime due promozioni in Serie A, quella del 1973-1974 con Carlo Mazzone allenatore, e poi quella del 1977-1978 sotto la guida del compianto Mimmo Renna. In precedenza aveva vinto anche il campionato di Serie C nel 1971-1972 conquistando la prima B del Picchio. Tutte e tre le promozioni targate, naturalmente, Costantino Rozzi. Parliamo di Giuliano Castoldi, lombardo di Monza, cresciuto nell’Atalanta che ad Ascoli si trovò così bene tanto da stabilirsi con la famiglia nel capoluogo piceno dove tutt’ora vive a 71 anni compiuti.
Castoldi calciatore
SUL CAMPIONATO – Castoldi nell’Ascoli é stato anche per diversi anni tecnico del settore giovanile, con un paio di panchine anche in prima squadra. Continua a seguire con passione la sua ex squadra: «Quest’anno poteva fare di più. L’inizio è stato molto positivo tanto da ritrovarsi in vetta alla classifica – dice Castoldi – poi, però, alla resa dei conti non ha mantenuto le aspettative scivolando in classifica. Qualcosa evidentemente non ha funzionato. Non credo che abbia avuto grandi responsabilità l’allenatore Zanetti, esordiente in B».
SUL FUTURO – «L’Ascoli ha avuto un calo costante sbagliando le partite che potevano rilanciarlo in classifica fino a scivolare in zona playout – aggiunge – mi dispiace perché speravo in un campionato migliore, almeno fino a quando si è giocato. Si ripartirà? Non lo so, difficile dirlo. La situazione è molto complicata e temo che non ci siano i presupposti per andare avanti».
SU ABASCAL – «Abascal? E’ giovane, ha lavorato bene con la Primavera, ma la Serie B è un’altra storia. Si vede che ha idee buone, ma dovrà essere supportato dalla società per fare bene. L’Ascoli puntando su di lui ha compiuto una scelta coraggiosa, speriamo che venga premiata. L’allenatore incide fino ad un certo punto, poi in campo vanno i giocatori – conclude Castoldi – Abascal darà il massimo delle sue possibilità e vedremo i risultati, sempre che il campionato riparta dopo la sosta forzata».
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