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La Ciip e gli emiliani di Aimag
alla conquista della depurazione,
Viscione interroga il sindaco

ASCOLI - Si tratta dell'acquisizione per 8 milioni di euro delle società Picena Depur, Uniprojetc e Uniservizi all'asta a seguito della liquidazione della Unieco che sarà al vaglio dell'assemblea dell'Ato 5 in programma mercoledì pomeriggio. Il capogruppo della lista Celani accende un faro sull'operazione chiedendo lumi a Fioravanti
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La sede della Ciip (foto Andrea Vagnoni)

Un’alleanza picena-emiliana per conquistare gli impianti di depurazione messi in vendita a seguito della liquidazione della società Unieco di Reggio Emilia. E’ la maxi operazione da 8 milioni di euro, rimasta fino ad ora segreta, messa campo tra la Ciip spa di Ascoli e gli emiliani di Aimag, nata nel 1964 come azienda comunale acqua e gas di Mirandola (Modena) ed oggi partecipata anche dal colosso Hera di Bologna. In ballo ci sonore attività di gestione della depurazione e trattamento dei rifiuti nell’impianto di Caselle, nel depuratore di Campolungo oltre alla raccolta tramite le società Picena Depur, Uniproject e Uniservizi.

Pino Alati

L’operazione sarà portata all’attenzione anche del Comitato ristretto dell’Aato 5, l’organo di governo del settore idrico (della sorgente alla depurazione) presieduto da Sergio Fabiani, che si riunirà mercoledì 6 maggio. A rivelare l’operazione è il capogruppo consiliare della lista Celani, Francesco Viscione, che ha presentato una interrogazione al sindaco Marco Fioravanti. Alla gara, la Ciip parteciperà tramite l’Aimag, che si è già accreditata alla procedure, costituendo poi una “newco” a maggioranza ascolana.

Il prezzo di acquisto dei tre “rami” dell’Unieco è stato fissato in 8 milioni di euro. Il passaggio all’Ato è necessario in quanto deve avere l’ok dell’inserimento nella pianificazione d’ambito e il riconoscimento poi nella tariffa per coprire i costi. Per la società ascolana guidata dal presidente Pino Alati si tratterebbe di allargare il business anche nel campo della depurazione soprattutto per il trattamento e lo smaltimento dei fanghi prodotti dagli impianti che già gestisce in tutto il Piceno, da Ascoli a San Benedetto fino a Fermo, e che ora rappresentano un onere.

Francesco Viscione

Dal consigliere Viscione arrivano alcuni interrogativi rivolti al sindaco Fioravanti anche in veste di socio di maggioranza della società con il 17% delle quote. L’esponente della lista Celani, tra le altre cose, chiede di saper se Fioravanti è stato messo a conoscenza dell’operazione rimasta fino ad oggi “top secret” e se tutto sia davvero utile in dal momento che “le attività degli impianti di smaltimento delle acque reflue civili sono già programmati per il passaggio senza oneri alla CIIP tra il 1.4.2022 e il 31.3.2022, mentre l’impianto di smaltimento dei reflui industriali smetterà di essere gestito per la fine naturale della concessione dalla Uniprojet srl il 31.12.2025″.

Viscione inoltre notare l’ingresso nel Piceno di una grande multi-utility del Nord nel settore dello smaltimento dei fanghi e dei rifiuti e se tutto sia in linea con la mission stessa della Ciip “volta a gestire esclusivamente il ciclo delle acque di uso civile riferite alla captazione, alla distribuzione e allo smaltimento” in base all’articolo 4 dello Statuto della società.

rp


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