Ottimismo sul futuro dei 138 comuni del cratere, di cui 84 marchigiani, a quasi 4 anni dal terremoto? Secondo il presidente di Anci Marche, sì. Maurizio Mangialardi è stato uno degli attori principali dell’incontro che ha visto coinvolti il commissario alla ricostruzione Giovanni Legnini e i sindaci.
«Ci sono le condizioni dopo una fase di stallo inaccettabile per procedere velocemente sul sentiero che Legnini, nonostante si sia insediato proprio nei giorni in cui l’Italia si fermava per l’emergenza Coronavirus, non ha smesso di tracciare e di percorrere e che stiamo condividendo in sede di coordinamento delle Anci terremotate» spiega Mangialardi.
Nel corso del suo intervento il commissario ha sottolineato l’importanza che «i molti attori istituzionali e sociali coinvolti in questo percorso facciano la propria parte». «Il ruolo del commissario -aggiunge Legnini– è essenzialmente un ruolo di coordinamento perché il legislatore ha voluto un modello plurale, che coinvolge lo stesso commissario, i Comuni, le Regioni, gli uffici speciali, ed è molto complesso. Il potere normativo di cui dispongo deve essere esercitato con ponderazione emanando disposizioni chiare e soprattutto attuabili, facendo in modo che le esigenze dei territori siano rappresentate».
Nel corso dell’incontro di ieri Legnini ha fatto il punto sul lavoro fatto in queste prime settimane, a partire dal rafforzamento della struttura, cui si sta ponendo rimedio in questi giorni con l’assunzione di nuovi dirigenti, la costituzione dell’ufficio giuridico, lo sviluppo delle funzioni a servizio dei professionisti.
«Abbiamo già preso e comunicato decisioni importanti sulla ricostruzione privata -ribadisce Legnini-. Mi riferisco in particolare all’ordinanza 100 sulla semplificazione delle procedure che definisce tempi certi e molto più brevi per l’esame delle richieste di contributo, e stabilisce con esattezza i ruoli dei Comuni, dei professionisti, degli uffici speciali della ricostruzione e delle conferenze regionali per i casi più complessi».
Il commissario poi ha chiarito un aspetto su cui si è discusso negli scorsi giorni: «Non ci sarà nessun doppio cratere perché il legislatore non lo prevede». Il riferimento è all’ordinanza appena varata che identifica i comuni maggiormente colpiti dal sisma, come prevede la legge del 2019, e che possono ricorrere ai Piani Straordinari di Ricostruzione. «I piani non sono uno strumento urbanistico, ma potranno prevedere delle deroghe per consentire di ricostruire i centri più distrutti, cosa che altrimenti non sarebbe possibile -puntializza Legnini-. Il primo elenco è stato stilato sulla base delle proposte delle quattro Regioni. Ce ne sarà un secondo che potrà comprendere anche solo porzioni, quartieri o frazioni di Comuni».
Infine le richieste al Governo. «Ho trasmesso una sintesi di norme condivise con l’Anci riassunte in quattro grandi temi -conclude il commissario-. Forte accelerazione e poteri in deroga sulla ricostruzione pubblica, con poteri straordinari al commissario per intervenire quando le opere si bloccano per motivi complessi, miglioramento della normativa sulla ricostruzione privata, una norma che renda strutturali le risorse da destinare allo sviluppo dell’economia, turismo, cultura del territorio, e il rafforzamento del personale, con altre 200 assunzioni e la stabilizzazione di quello esistente».
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