di Luca Capponi
Ok sulle nuove ordinanze del commissario Legnini. Ma il grido d’aiuto, adesso, si alza ancora più forte. Le zone terremotate, già in affanno, non possono più attendere. Nessuno può permettere che il Covid ponga la parola fine sul cuore d’Italia. Il pericolo, però, è concreto.
«La cosa che chiedo a gran voce, e non sono l’unico, è quella di istituire una zona economica speciale, altrimenti l’entroterra rischia seriamente di spegnersi -spiega il sindaco di Acquasanta Terme, Sante Stangoni-. Qui ci sono tante attività commerciali che erano già al limite a causa del sisma e che ora temono di mollare per colpa della pandemia di Coronavirus. Occorre dare loro linfa, soprattutto alle piccole realtà in crisi».
«Non si tratta di campanilismo, ma dobbiamo essere in grado di fare in modo che non solo i turisti ma anche gli investitori vengano da noi e che, ad esempio, non si fermino ad Ascoli o a San Benedetto -aggiunge-. Si tratta come detto di sopravvivenza, e non nascondo di essere molto preoccupato. Tanti commercianti e gestori di attività ricettive o di ristorazione prima riuscivano a tirare avanti grazie al movimento che c’era soprattutto d’estate».
«Ora che questo rischia di venire a mancare a causa della poca possibilità di muoversi diventa davvero difficile -va avanti Stangoni-. Non credo si tratti di grandi cifre, Governo e Regione possono e devono fare qualcosa per aiutare. Creare indotto è fondamentale. Considero coloro che oggi riescono e tenere le loro attività aperte degli eroi, senza dubbio. Ma è giunta l’ora di dare un segnale concreto, mi riferisco a contributi, anche a fondo perduto, e a tutte le misure possibili di sostegno».
Per quanto riguarda la ricostruzione e l’operato del nuovo commissario Giovanni Legnini, nominato lo scorso 14 febbraio, Stangoni ha le idee molto chiare. «Le ultime quattro ordinanze vanno sicuramente verso la direzione auspicata dello snellimento -puntalizza-. Legnini ha idee chiare e competenze, direi che finalmente dopo tanto tempo abbiamo trovato un commissario che ci ascolta e condivide le scelte e soprattutto prova a dare risposte immediate, passando dalle parole ai fatti».
«La parola d’ordine deve essere accelerare, collaborare tutti insieme per ripartire -conclude il primo cittadino acquasantano- Un metro di valutazione visivo semplice sono le gru: quando ce ne sono tante vuol dire che si sta lavorando, e qui se ne vedono ancora troppo poche. Ribadisco comunque che gli ultimi provvedimenti vanno nella giusta direzione. Sindaci, commissario e progettisti devono agire in sinergia, auspicando ovviamente che il Governo continui a mettere in campo le risorse necessarie».
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