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Acqua, proteste
per fatture in acconto
e su case terremotate

ASCOLI - Un utente scrive dicendosi «scontento e indignato». Un altro denuncia di aver ricevuto una bolletta su una casa inagibile. La Ciip spiega cosa è accaduto in questo periodo in cui si sono accavallati la ripresa della fatturazione ai cittadini (prima a saldo zero per il sisma) e l'emergenza Coronavirus. «Oltre 700 al giorno le chiamate al numero verde, contro una media di 300»
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La sede della Ciip di Ascoli (foto Andrea Vagnoni)

di Maria Nerina Galiè

L’emergenza Coronavirus non ha reso facile la vita dei cittadini sia dal punto di vista emotivo che economico.

In questo clima, basta una bolletta dell’acqua, poco chiara o troppo elevata, per scatenare la protesta. Come quella di un utente che ha scritto alla Ciip spa dicendosi «scontento e indignato» per aver ricevuto una fattura in acconto, «in un momento in cui in tutti i campi si sta cercando supportare la cittadinanza nell’affrontare le difficoltà economiche».

Si mette addirittura in discussione la legittimità della richiesta che il cittadino afferma di voler verificare presso le associazioni dei consumatori.

C’è un altro cittadino che denuncia di aver ricevuto una bolletta per consumi idrici in una casa dichiarata inagibile a causa  terremoto.

Non sono fenomeni isolati, evidentemente, per la Ciip dove ammettono che in questo periodo il numero verde sta rispondendo a 700, anche 800 telefonate al giorno, contro una media di 300.

Il dirigente della Ciip Giovanni Celani (Foto Vagnoni)

E’ Giovanni Celani, dirigente prossimo alla promozione a direttore della società che gestisce la risorsa idrica a dare una spiegazione.

«Negli ultimi mesi, per via del lockdown, abbiamo dovuto emettere due fatture in acconto consecutive. Quando, di solito, alterniamo fatture in acconto con fatture a saldo, emesse cioè sulla base della lettura dei contatori».

Le fatture sono trimestrali e pagabili a 30 giorni.

«A gennaio o febbraio abbiamo fatturato in acconto. Nel bimestre successivo avremmo dovuto mandare incaricati per la lettura dei contatori, ma questo non è stato possibile. Non potevamo far girare gli operatori. Quindi abbiamo inviato di nuovo acconti».

Che sono più elevati dei consumi reali?

«Gli acconti non sono veritieri ma sempre calcolati in proporzione ai consumi precedenti dell’utenza a cui si riferiscono. Non sono casuali e di solito non si discostano troppo dall’importo reale da pagare».

Questo riguarda sia le utenze domestiche che dei negozi?

«Gli ultimi acconti potrebbero essere superiori, in maniera significativa, ai reali consumi delle attività commerciali che per oltre due mesi sono stati chiusi. Ma difficilmente è così per le utenze domestiche».

Cosa risponde alla protesta per la bolletta ricevuta su una casa inagibile?

«Se la casa è inagibile (con danno E o F da ordinanza sindacale, ndr), e quindi non utilizzata, non ci dovrebbero essere stati consumi.

A meno che non si sia verificata una rottura che andrebbe immediatamente controllata.

In molti hanno chiuso le utenze in abitazioni inagibili o non utilizzate.

Chi non l’ha fatto, fino ad ottobre 2019 ha continuato a ricevere la bolletta, seppure a saldo zero. Strano che non si sia accorto di un eventuale consumo anomalo.

Non ho abbastanza elementi per presumere altro. Invito però l’utente a contattare il numero verde».

 

 

 


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