Un dubbio c’era da sciogliere in merito alla distanza minima da tenere nei bar e ristoranti, se di un metro o di due come indicava l’Inail.
La Regione Marche ha stabilito che la distanza tra le persone ai tavoli è di un metro, misurata dalla posizione della sedia in cui sta il cliente.
«Anche in questo caso – afferma il presidente Luca Ceriscioli – abbiamo giocato di anticipo, in perfetta sinergia con le parti sociali e con le categorie, con un metodo di governance allargata e condivisa, che ci ha permesso di costruire regole e linee guida perfettamente aderenti con le esigenze delle realtà economiche, le quali hanno avuto tutto il tempo per arrivare pronte alla data del 18 maggio. Questo è stato possibile grazie al senso di responsabilità di tutti e anche grazie al lavoro altamente qualificato dei nostri operatori della sanità, che ci ha permesso di arrivare ad essere una delle regioni italiane con il minor numero di contagi, sebbene fossimo partiti da una situazione molto difficile. Ora il senso di responsabilità deve essere ancora maggiore, perché la sicurezza sanitaria di tutti dipende da quanto ciascuno di noi, ognuno per il proprio ruolo, sarà attento nell’applicazione e nel rispetto dei protocolli». Con le delibere 568, 569 e 570 approvate ieri dalla giunta sono state apportate alcune integrazioni ai protocolli approvati l’11 maggio con le delibere 564 (turismo), 565 (commercio), 566 (agriturismo), prevalentemente con indicazioni facoltative rivolte Oggi sono infine stati emanati i tre decreti attuativi, che danno il via definitivo alle attività.
Viene aggiunta inoltre la possibilità per i Comuni o per le Autorità competenti, di assegnare in concessione temporanea le aree libere confinanti ad attività di bar o ristorazione, per consentire il posizionamento di tavoli all’aperto fino a un massimo di 100 metri quadrati.
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