di Monia Orazi
Proroga in vista per la scadenza di presentazione delle domande per danni lievi, prevista il prossimo 30 giugno.
E via libera entro dieci giorni ai fondi per le macerie.
Il commissario straordinario alla ricostruzione Giovanni Legnini ha annunciato che chiederà al Governo uno slittamento a settembre o ottobre, considerato anche il fermo dei mesi scorsi per l’emergenza Covid.
Legnini che oggi è stato nel Piceno, prima ad Ascoli (leggi l’articolo) poi ad Arquata del Tronto, incontrerà anche il capo nazionale del dipartimento di Protezione civile Angelo Borrelli per discutere delle criticità relative a contributo di autonoma sistemazione e Sae, dovute all’applicazione della recente ordinanza 670.
«Ho chiesto al Governo e al Parlamento di valutare l’opportunità di una proroga a fine ottobre della scadenza dei termini per la presentazione delle domande di contributo per i danni lievi alle abitazioni prevista per il 30 giugno e che è molto ravvicinata.
Se entro una settimana, dieci giorni, non maturasse un simile orientamento farò in modo che la proroga possa essere disposta con una mia ordinanza, facendo leva sulla sospensione dei termini dei procedimenti previsti dai vari provvedimenti sul Covid-19, fino al 20 settembre 2020», ha detto Legnini questa mattina durante la sua visita ad Arquata del Tronto.
Ad accoglierlo nel borgo piceno, simbolo del sisma del 2016 e della ricostruzione, c’erano il vice sindaco Michele Franchi, il presidente della Provincia di Ascoli Sergio Fabiani, Il presidente dell’Anci Marche Maurizio Mangialardi, il prefetto di Ascoli Rita Stentella e la vice presidente della Regione Marche Anna Casini.
Nelle Marche mancano ancora tantissimi progetti da presentare.
Secondo i dati del rapporto commissionato dallo stesso Legnini ad Invitalia, per avere una fotografia dell’attuale stato della ricostruzione, in tutta la regione che presenta il 60 per cento dei danni totali del cratere, sono attese circa 45mila richieste di contributo.
Di queste, secondo i dati al 31 dicembre, ne sono già arrivate all’ufficio speciale ricostruzione diretto dall’ingegnere Cesare Spuri 7168, pari al 15,9 per cento del totale.
In media, una domanda resta in istruttoria 337 giorni da quando viene presentata, a quando viene concesso il contributo.
Tra le domande presentate 3315 sono state istruite dai relativi funzionari, mentre quelle effettive con decreto di concessione del contributo sono 3177, per un totale di 629 milioni di euro finanziati.
Si registra una discrepanza tra i fondi oggetto dei decreti dell’Usr e quelli effettivamente erogati per i lavori che sono solo 267 milioni di euro.
Sono stati aperti 1904 cantieri, pari al 4,3 per cento delle domande attese, e di questi i lavori sono ormai conclusi in 1240, il 2,7 per cento del totale.
Il commissario ha aggiunto: «Un leggero slittamento dei termini è necessario per tener conto del blocco imposto dall’emergenza Covid, ma il nostro obiettivo deve essere quello di far sì che le domande per i danni lievi siano presentate al più presto.
Voglio fare un appello ai cittadini e ai tecnici perché si affrettino.
Siamo a quasi quattro anni dal sisma, non possiamo aspettare ancora».
Previsto giovedì prossimo, l’incontro con Borrelli per discutere delle nuove regole del Cas e dei requisiti per la permanenza nelle Sae: «Con Borrelli abbiamo già convenuto di verificare tutte le possibilità di allineare l’assistenza alla popolazione legata alla fase di emergenza, che è una competenza della Protezione Civile, con le procedure della ricostruzione, che devono viaggiare su binari paralleli e non divergenti».
Annunciato entro dieci giorni lo sblocco dei pagamenti per le imprese che si occupano di smaltimento delle macerie, aspetto che passerà dalle competenze della Protezione civile nazionale a quelle dello stesso commissario: «Stiamo verificando gli ultimi dati contabili. Se non ci sono più fondi disponibili stanzierò nuove risorse».
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