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Le morti sospette nella Rsa:
spuntano una pistola
ad aria compressa
e le intercettazioni shock dei sanitari

ASCOLI - Le indagini presero avvio nel settembre del 2018 a seguito dei sospetti del figlio di una donna ricoverata dopo il repentino peggioramento delle condizioni di salute della madre e l'assenza della terapia indicata nella cartella clinica
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La Rsa di Offida

Nelle 223 pagine dell’ordinanza di arresto firmata dal gip Annalisa Giusti nei confronti dell’infermiere Leopoldo Wick c’è di tutto. Dai nomi delle vittime decedute per un presunto abuso di farmaci somministrati anche impropriamente (leggi l’articolo) al clima all’interno della struttura offidana.

Accuse che, comunque, la difesa dell’uomo respinge al mittente professando l’innocenza del proprio assistito (leggi l’articolo).

Le indagini dei Carabinieri di Offida iniziano nel settembre del 2018 quando il figlio di una paziente ricoverata aveva constatato un peggioramento improvviso delle condizioni della madre. Dopo aver chiesto spiegazioni proprio all’infermiere arrestato lunedì scorso, era emerso che la donna era stata sedata, ma nella cartella clinica non era stato annotato alcunché in merito alla terapia somministrata.

Iniziano cosi i sospetti anche di altri familiari e anche di una operatrice interna alla struttura inizia a confidare ai militari il presunto abuso di farmaci (sonniferi, barbiturici) somministrati ai ricoverati. La donna inizia ad essere ascoltata a partire dal mese di ottobre 2018 affermando anche che due anziani deceduti, seppure affetti da patologie pregresse, non avevano comunque parametri vitali compromessi.

Il Gip Annalisa Giusti

Nel febbraio del 2019, gli inquirenti sono “costretti” a scoprire parzialmente le carte dell’inchiesta a causa del decesso sospetto di Vincenzo Gabrielli per cui viene richiesta l’autopsia (leggi l’articolo).

Nella struttura nel frattempo vengono piazzate delle telecamere che permettono sia di riscontrare le dichiarazioni della “fonte” delle forze dell’ordina sia di osservare alcuni atteggiamenti “anomali” dell’arrestato che in diverse occasioni (nel gennaio del 2o19) avrebbe sparato colpi di pistola ad aria compressa (portata all’interno in uno zainetto) dalla finestra della Rsa forse per la passione per il “soft air”.

Anche dalle conversazioni di altre operatrici captate dagli inquirenti emergono frasi inquietanti del tipo: “quel….ha fatto fuori due persone” oltre ad una diffidenza nel lavorare in turno con l’arrestato definito in un’occasione anche l’ “angelo azzurro”. E ancora: “praticamente stanotte, come sempre, Wick ha fatto un successo…”.

rp

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