Dionigi all’esordio al “Del Duca”
di Claudio Romanucci
Un punto di lotta e di sudore, un punto di speranza che spezza la drammatica scia di sconfitte e dà ossigeno all’Ascoli che venerdì sera a Cosenza si gioca un altro scontro diretto vitale per la salvezza.
Mister Dionigi non ha ancora assaporato la buona sorte: alle sanguinanti occasioni gol e pali interni incassati in laguna stasera ha dovuto rinunciare per affaticamento alla colonna difensiva Brosco ed imbastire una gara di contenimento e rimessa. Senza voce, persa nei 90’, si presenta i microfoni: «Non mi piace parlare di svolte, penso che il punto di partenza sia stato messo a Venezia dove la squadra avrebbe meritato ampiamente la vittoria e non è successo – ha detto – Oggi ho avuto un’ulteriore conferma di quello che ho chiesto ai ragazzi, mostrarmi se la strada è giusta. Ho trovato la risposta che aspettavo, non solo caratteriale ma anche tattica. Mi sono messo umilmente al servizio loro ma ho anche detto che non avrei risparmiato niente. Ho cercato di trasmettere anche la mia voglia di allenarli».
Dionigi tocca in rapida successione gli aspetti che hanno caratterizzato in prepartita. «Tante cose ci potevano andare contro, lo stesso gol preso da palla inattiva. Penso che il risultato è più che giusto, lo spirito è stato quello buono. Pinto non lo conoscevo, l’ho visto in allenamento: gli ho detto che se faceva quello che gli dicevo… E’ intelligente ed ha qualità. Stasera ci siamo trovati in emergenza, senza Brosco, Cavion e Gravillon. Ho dovuto finire la partita con Troiano a fare il difensore centrale. Non nego che ho rischiato un po’. C’erano tante cose che potevano andarci contro oggi, compreso il gol da palla inattiva. Fino ad allora il Crotone, sicuramente una squadra oggi fuori portata per noi, aveva avuto che una sola grande occasione: la possiamo mettere al pari di quella di Scamacca. Oltre ai cambi che mi sono venuti a mancare ci sono stati gli infortuni, da Brosco a Ninkovic: spero non sia niente di che (il trequartista aveva un occhio bendato nel dopogara, ndr). Avevo preparato una partita così nel primo tempo, Morosini si è sacrificato su Barberis. Ci siamo sciolti dopo lo svantaggio, i ragazzi avevano capito che potevano reggerla e recuperarla. Ho deciso di mettere un play puro quando il Crotone ha abbassato intensità, credo sia stata una lettura che andava fatta così ma non siamo stati fortunati».
Ultima domanda sui giocatori in prestito col contratto fino al 30 giugno: «E’ stata una loro scelta voler rimanere, l’hanno fatto per la causa e questo è la cosa che mi inorgoglisce. In una situazione come quella di due settimane fa si poteva naufragare. Si vede che in loro c’è un senso di appartenenza a questa città. Saremo uniti fino alla fine».
Per poter lasciare o votare un commento devi essere registrato.
Effettua l'accesso oppure registrati