Le morti sospette nella Rsa di Offida: due nuove denunce in arrivo
ASCOLI - Se ne sta occupando l'avvocato Matteo Mion, legale della famiglia di Lucia Bartolomei: «Ho parlato con i familiari di altre persone decedute. Chiederemo una consulenza medico legale e un'eventuale riesumazione dei cadaveri per gli esami tossicologici». «Non escludiamo che ci siano complici»
La Rsa di Offida e, nel riquadro, l’avvocato della famiglia Bartolomei Matteo Mion
di Simone Corradetti
La vicenda giudiziaria sulla Rsa di Offida, sta assumendo un aspetto sempre più inquietante, dopo la misura cautela in carcere emessa dalla Procura ascolana nei confronti dell’infermiere 57enne di Grottammare Leopoldo Wick. L’uomo, accusato di otto omicidi e quattro tentati omicidi, si trova recluso nella casa circondariale di Marino del Tronto, in attesa del riesame davanti ai giudici di Ancona, dove i suoi legali, Tommaso Pietropaolo e Luca Filipponi, ne chiedono la scarcerazione.
Secondo la difesa, non sussistono i presupposti per un pericolo di fuga o di inquinamento delle prove, considerato il lungo tempo trascorso dall’inizio delle indagini. Nell’udienza preliminare davanti al Gip di Ascoli Annalisa Giusti, l’infermiere si era avvalso della facoltà di non rispondere.
«Nei giorni scorsi, ho incontrato due famiglie residenti nel Piceno, che avevano avuto dei congiunti ricoverati nella Rsa di via Garibaldi.
Dopo aver ascoltato le loro perplessità sulla morte dei familiari, ho deciso di preparare due nuove denunce che saranno depositate nei prossimi giorni all’autorità giudiziaria, perché ci sono degli episodi molto gravi da esporre al pubblico ministero.
Ovviamente chiediamo che vengano analizzate le cartelle cliniche di queste morti sospette, una consulenza medico legale e una eventuale riesumazione dei cadaveri per gli esami tossicologici. I miei clienti riferiscono, che le persone da loro accompagnate nella Rsa di Offida hanno avuto dei miglioramenti iniziali, per poi aggravarsi improvvisamente.
Appunto per questo è fondamentale vederci chiaro per arrivare alla verità. Non escludo che possano esserci stati dei maltrattamenti all’interno della struttura».
E sulle intercettazioni?
«L’inchiesta si allargherà. Il fascicolo è ancora nella fase istruttoria.
Non escludo che potrebbero esserci dei complici o delle coperture architettate.
Su questa brutta vicenda c’è ancora molto da lavorare, ma voglio dire che ci troviamo di fronte a una “Bibbiano” degli anziani, e mi auguro che venga fatta giustizia».