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Decreto Rilancio, Italo Paolini:
«E’ una spaventosa prova
di indifferenza e smemoratezza»

SISMA - Sulla Ricostruzione post sisma, ecco l'appello di associazioni e comitati, tra cui "Arquata futura", presieduta dal medico di famiglia del Comune montano, e "Ricostruire Tufo"
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Il dottor Italo Paolini

«Il Decreto Rilancio verrà approvato il 18 luglio, ma intanto girano voci a dir poco sconfortanti: sono stati respinti tutti gli emendamenti utili a sbloccare la ricostruzione post sisma 2016».

Questo l’esordio dell’appello di associazioni e comitati di Arquata del Tronto, tra cui “Arquata futura”, presieduta dal Italo Paolini medico di famiglia del Comune montano, e “Ricostruire Tufo”.

A suscitare la reazione, informazioni ritenute attendibili sull’atteso Decreto Rilancio.

«Ma al Governo – scrivono in una nota – importa davvero qualcosa del Centro Italia terremotato?

Se dovessero essere confermate le “indiscrezioni” dal Decreto Rilancio, sono spariti alcuni provvedimenti fortemente chiesti dai Comuni del cratere, soprattutto i più distrutti, dalle associazioni e dai comitati dei terremotati e dallo stesso Commissario straordinario al sisma, Giovanni Legnini, che se ne era fatto portavoce in una serie di audizioni alla Camera e al Senato.

Michele Franchi, vice sindaco di Arquata, e Giovanni Legnini, in un recente incontro ad Arquata

Il catalogo dei nuovi dinieghi riservati alle popolazioni terremotate è questo:

Niente stabilizzazione dei tecnici a tempo determinato. Quel provvedimento era ed è fondamentale per avere personale sufficiente a sbrigare la grande mole di pratiche di ricostruzione, attese dopo quasi quattro anni di paralisi dovuta soprattutto all’inestricabile groviglio burocratico che solo ora cominciava a dipanarsi;

Niente proroga dello stato di emergenza oltre il 31 dicembre 2020. Eppure l’emergenza, durissima e sotto gli occhi di tutti, è ancora la realtà di una consistente parte del cratere, comunque di quella che ha subito la maggiore distruzione, la perdita di vite umane, la paralisi di attività come la raccolta e lo smaltimento delle macerie e di altri servizi essenziali;

Niente adeguamento dei compensi dei tecnici. Era appena dello 0,50 era la percentuale aggiuntiva richiesta, praticamente un’elemosina, a fronte dell’affidamento di numerosi nuovi adempimenti, e quindi all’assunzione di nuove responsabilità da parte dei tecnici stessi, che ora rimarrebbero senza un pur minimo corrispettivo economico aggiuntivo. Anche a questo è stato detto no.

Chi dovranno ringraziare, le popolazioni del Centro Italia terremotato, per questa spaventosa prova di indifferenza e smemoratezza, dopo tanti “non vi lasceremo soli?

Dove sono il premier Giuseppe Conte, il ministro dell’Economia Gualtieri, i presidenti delle quattro Regioni coinvolte dal sisma?

Dove sono tutte, proprio tutte, le forze politiche? Tutti, ancora una volta, irrimediabilmente sordi e ciechi?».

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