di Renato Pierantozzi
Emergenza idrica, scattano le prime chiusure notturne dal 27 luglio nella fascia oraria 22 – 6,30.
Si salvano Ascoli, Folignano e Maltignano grazie all’impianto di soccorso di Castel Trosino al pari di Porto d’Ascoli, rifornito dal pozzo di Fosso dei Galli, e gran parte di San Benedetto.
La situazione è sempre più drammatica e alla Ciip stanno raschiando il fondo del barile.
«L’appello è di non sprecare l’acqua – dice l’ingegnere Massimo Tonelli – visto che ancora oggi registriamo picchi di consumi dalle ore 17,30 in poi presumibilmente per le persone che annaffiano l’orto. Se riuscissimo ad esempio a risparmiare 5 litri al secondo significherebbe lasciare l’acqua a 1.800 persone».
Nel Piceno, le chiusure interesseranno le seguenti zone: Castorano (centro urbano, Gaico, San Silvestro), Spinetoli (Pagliare del Tronto), Offida (zona Cappuccini e centro urbano), Acquaviva Picena (centro urbano, contrade Colle in su e San Vincenzo), Monteprandone (Centobuchi), Monsampolo (Stella), San Benedetto (zona Ponte Rotto e zona industriale di Acquaviva)
Data la precaria situazione dell’approvvigionamento, la Ciip ha chiesto a tutti i Comuni di sensibilizzare l’utenza al contenimento dei consumi, chiedendo la pubblicazione di idonee ordinanze sindacali, raccomandando a tutta la cittadinanza di utilizzare l’acqua con oculatezza e per le sole esigenze igienico-potabili, specificando che utilizzi non consentiti, quali innaffiare orti e giardini, cortili, lavare automezzi, pulire strade e marciapiedi con l’acqua potabile sono proibiti.
E’ stato anche chiesto alle varie Polizie Municipali di vigilare sul corretto uso della risorsa idrica e di applicare ai trasgressori le sanzioni previste dalle normative.
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