I carabinieri del Nucleo Investigativo del Comando provinciale di Ascoli sono stati di supporto ai colleghi di Teramo che, coordinati dalla Procura della Repubblica di Teramo ed a seguito di complesse indagini, hanno arrestato 4 persone (ma uno è già in carcere).
Si tratta degli autori della rapina nella sala slot “La Perla” di Colonnella (Teramo) del 23 gennaio scorso.
L’ordinanza di custodia cautelare è stata spiccata dal giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Teramo, su richiesta della Procura teramana.
Dalle indagini dei carabinieri è emerso il collegamento con la sparatoria avvenuta a Colonnella il 30 gennaio (leggi qui), commessa da un albanese contro una pattuglia dell’Aliquota Radiomobile della Compagnia Carabinieri di Alba Adriatica, prima di darsi a una disperata fuga che si concluse a Brindisi con il suo arresto (leggi qui).
La sera del 23 gennaio, pochi minuti dopo la mezzanotte, due soggetti con i volti travisati e armati con una pistola e una grossa ascia, fecero irruzione all’interno del locale. Minacciata l’impiegata, i due si fecero consegnare il denaro contenuto nelle casse del locale, oltre 25.000 euro, per poi dileguarsi. Attimi di panico anche per un’avventrice del locale minacciata dai due affinché si disfacesse del proprio cellulare.
L’albanese protagonista della sparatoria, X.R di 31 anni, e due suoi complici, sono ritenuti i coesecutori materiali della rapina alla sala slot “La Perla”, mentre il quarto soggetto, avrebbe aiutato gli altri a eludere le indagini ospitandoli in una sua abitazione in provincia di Ascoli Piceno.
A carico dell’uomo c’è anche un altro capo d’imputazione (leggi qui). Quando già si trovava in carcere a Brindisi è stato raggiunto dall ordinanza di custodia cautelare in carcere, emessa dal Gip del Tribunale di Ascoli Piceno su richiesta della locale Procura della Repubblica.
Dalle indagini portate a termine dai carabinieri della Stazione di Castel di Lama era stato ritenuto responsabile della tentata rapina in una nota tabaccheria di Castel di Lama, dove con il volto coperto e armato di una pistola semiautomatica tentò il colpo, sventato dalla prontezza del figlio del titolare che azionò il dispositivo antirapina con fumogeni causando la fuga del malfattore.
Le immediate indagini condotte dai militari della Stazione ascolana che acquisirono le immagini delle telecamere degli impianti di sorveglianza sia della tabaccheria che di altre nei pressi nonché le informazioni fornite dai testimoni, permisero di avere subito chiaro l’identikit del soggetto.
Per poter lasciare o votare un commento devi essere registrato.
Effettua l'accesso oppure registrati