di Andrea Ferretti
Dire che si tratta di uno dei Palii della Quintana di Ascoli più belli che siano mai stati realizzati, fino a ieri era scontato. Da oggi, quel drappo appare ancora più coinvolgente. E, se vogliamo, anche più prezioso. E’ il Palio realizzato dal grande Valeriano Trubbiani, lo scultore maceratese scomparso a 82 anni ad Ancona dopo una lunga malattia.
L’allora Ente Quintana, su interessamento del professor Stefano Papetti, attuale direttore dei Musei Civici di Ascoli, chiese a Trubbiani di realizzare il Palio che sarebbe poi stato assegnato al vincitore della Giostra di agosto 2001.
La Quintana quell’anno fece registrare l’uno-due della Piazzarola con l’aretino Luca Veneri che vinse sia la Quintana di luglio che quella di agosto, chiudendo un magico tris dopo il successo di agosto 2000.
Quel Palio, 19 anni fa, lo realizzò Trubbiani, e ora il Sestiere della Piazzarola sa di possedere nella sua sede presso la Cartiera Papale un dipinto di assoluto valore.
Trubbiani, nato a Macerata, era ormai anconetano d’adozione. Iniziò come pittore, poi cominciò a realizzare sculture in metallo nell’officina del padre. Nel 1963 partecipò alla Biennale dei giovani artisti di Parigi, nel 1965 alla Biennale di San Paolo in Brasile, nel 1966 alla Biennale di Venezia. Famosa l’immagine ricorrente del rinoceronte, con Trubbiani che si è dedicato agli animali in generale e alle cosiddette macchine belliche. Sue anche alcune scenografie del film “E la nave va” di Fellini. Le sue opere sono in tutto il mondo, e l’artista marchigiano viene citato in un libro del Premio Nobel José Saramago.
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