di Claudio Felicetti
Miasmi nauseabondi dal depuratore consortile, interviene il direttore dell’Arpa Marche, Giancarlo Marchetti. Il responsabile dell’Agenzia regionale è sceso ad Ascoli ieri martedì 1 settembre per cercare di dare una svolta ai tentativi di soluzione di un problema che si trascina da anni e ha incontrato, insieme alla responsabile della struttura picena Lucia Cellini e ai tecnici, i vertici di Picena Depur (gestore) Longino Carducci e Fausto Latini, il presidente Consind (proprietario) Domenico Procaccini e il sindaco di Castel di Lama Mauro Bochicchio.
Assente, e comunque finora silente nonostante i ripetuti solleciti, il sindaco di Ascoli Marco Fioravanti, che pure in qualità di primo cittadino rappresenta la massima autorità sanitaria sul territorio della popolosa frazione divisa in due Comuni dalla striscia bianca della Salaria. Intanto il 24 settembre, al Tribunale di Ascoli, nuova udienza del processo che vede imputati proprietario e gestore del depuratore e come parte civile ben 210 residenti di Villa Sant’Antonio.
Nonostante siano stati completati gli interventi di miglioramento del funzionamento dell’impianto disposti dalla Provincia su indicazioni dell’Arpam, nelle ultime settimane lo stomachevole tanfo si è diffuso di nuovo a ondate, giorno e notte, nel centro abitato di Villa Sant’Antonio e Castel di Lama provocando le nuove ed energiche proteste dei residenti e del comitato civico “Aria pulita”, che hanno tempestato di telefonate i tecnici dell’Arpam.
Nell’incontro Marchetti ha riferito di aver sentito egli stesso, in zona depuratore, i miasmi insopportabili segnalati più volte dai cittadini, ma i vertici di Picena Depur hanno respinto ogni responsabilità, ribadendo che sono altre le cause delle emissioni puzzolenti. Il direttore regionale però vuole approfondire la questione e ha chiesto alla società di installare dei sensori che possano dare indicazioni precise sulle sostanze presenti nell’aria della zona. Per la verità, gli stessi tecnici Arpam nelle scorse settimane hanno posizionato dei sensori che rilevano, in due diverse abitazioni, le emissioni di ammoniaca e acido solfidrico, anche se il comitato Aria pulita, esprime molti dubbi in merito.
Nel corso della riunione, è emersa anche la carenza di personale dell’Arpam picena, per cui non sempre la struttura ha potuto far fronte alle numerose segnalazioni giornaliere dei residenti di Villa Sant’Antonio.
Il sindaco Bochicchio ha apprezzato l’approccio propositivo di Marchetti, pur rilevando che i controlli suggeriti in questa occasione potevano essere effettuati già qualche anno fa. Proprio il sindaco di Castel di Lama, sabato scorso aveva inviato una segnalazione (dopo quella del 5 agosto scorso) alla dirigente Arpam Cellini in cui, riportando per l’ennesima volta le forti lamentele dei residenti, ha riferito di aver personalmente constatato che la puzza aumentava in corrispondenza del famigerato depuratore consortile.
«Apprezziamo l’impegno e la buona volontà del direttore Marchetti – è il commento dei componenti del comitato Aria pulita (che in questi giorni di campagna elettorale per le Regionali improvvisamente vengono contattati dai vari candidati, ndr) – ma dopo tante battaglie e proteste per vedere riconosciuto il nostro diritto alla salute, non vorremmo tornare indietro di due anni, visto che qualcuno ancora oggi sostiene che la puzza non viene dal depuratore».
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