di Vincenzo Marini Marini
Nel percepito comune e nelle discussioni quotidiane la situazione economica nella nostra comunità è quella di una crisi e, ed è ciò che maggiormente rileva a mio giudizio, prevale spesso un atteggiamento di scoraggiamento ed una visione prospettica non positiva. Come ovvio, le aspettative e la visione del futuro sono determinanti sia per le scelte di carattere imprenditoriale sia per le scelte relative ai consumi.
La circostanza che nella comunità prevalgano tali atteggiamenti può esercitare un effetto ulteriormente negativo e vorrei al riguardo effettuare alcune semplici considerazioni sulla nostra comunità, prescindendo da valutazioni sulla situazione internazionale e nazionale.
Faccio rilevare che, a parte il settore dell’edilizia ed il suo indotto, i nostri imprenditori, cioè, a prescindere dalle forme giuridiche, le donne e gli uomini che vivono nella nostra comunità, negli ultimi 10 anni hanno saputo ben gestire le loro realtà imprenditoriali, ampliando – in qualche caso di molto – l’operatività delle loro aziende, commercializzando in mercati prima non raggiunti ed innovando sia i prodotti che i processi di produzione. La crisi ha colpito, tragicamente, i lavoratori di quelle aziende che, come ho ricordato più sopra, non avevano legami con la nostra comunità e quindi, logicamente, hanno deciso di ricollocare la produzione altrove ovvero, a fronte di contrazioni della domanda, di chiudere i siti produttivi nel nostro territorio.
Del resto il nostro territorio è arricchito dalla significativa presenza di una comunità coadiuvante, che contribuisce attivamente alla qualità di vita mediante l’organizzazione di eventi culturali e dibattiti, aiuti alle famiglie ed alle fasce più delicate della società, quali i giovani e gli anziani, sostegni alla coesione sociale. Da noi, del resto, si realizza da anni quel “welfare di comunità” a cui la legge di bilancio in discussione al Parlamento attribuirà dignità e garantirà sostegno finanziario, riconoscendone il, ruolo essenziale nell’attuale quadro sociale ed economico.
*Presidente della Fondazione Carisap
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