di Andrea Ferretti
(Leggi qui l’aggiornamento delle 21,30)
Cinque, sei classi del Liceo Classico Stabili di Ascoli domani lunedì 12 ottobre, al massimo anche martedì 13, seguiranno lezioni a distanza. E’ questa la misura precauzionale adottata dalla scuola e dal sul preside Arturo Verna, che oggi domenica 11 ottobre ha avvisato genitori e ragazzi attraverso il registro elettronico.
Il motivo sono i ragazzi che sono stati trovati postivi al tampone rapido, un test dall’esito certo per quanto riguarda i negativi, ma incerto per i positivi i quali devono sottoporsi – alcuni lo hanno fatto anche oggi domenica, altri vi si sottoporranno domani lunedì – al cosiddetto tampone vero. Nessun di loro è in quarantena.
I tamponi rapidi sono stati effettuati sia anche agli insegnanti dopo che uno studente dello Stabili è risultato positivo al “tampone vero”, il quale comunque non frequenta la scuola già da una settimana.
«Si innesca un ingiustificato terrore – dice il preside Verna – dovuto a una cattiva informazione, ma questi sono i meccanismi attuati a livello nazionale. In questa maniera si incrementa la paura e si crea una drammatizzazione esagerata. Faccio l’esempio di una scuola di Roma dove l’altro giorno 17 studenti son risultati positivi al tampone rapido. Ebbene, il giorno dopo quel preside ha deciso di chiudere la scuola. Ma poi, sottoposti al tampone vero, un solo studente è risultato positivo. Questa che stiamo attuando è solo una precauzione presa da noi come scuola e non dall’Asur».
Il dilemma tampone rapido-tampone vero sta tenendo banco e infervora migliaia di chat telefoniche attraverso le quali comunicano studenti, genitori e insegnanti, ovviamente non solo dello “Stabili”.
«Il tampone rapido – spiega il dottor Claudio Angelini, direttore del Servizio igiene e sanità pubblica (Sisp) dell’Area Vasta 5 – è un buon esame di screening quello che i permette di individuare precocemente i positivi che, per ora, saranno testati con il molecolare (il tampone vero, ndr). Se c’è congruenza – la conclusione di Angelini – stiamo valutando la possibilità che siano sufficienti per la diagnosi».
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