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“Stabili-Trebbiani”, continua lo sciopero
Gli studenti: «Torniamo a chiedere
chiarezza alle autorità sanitarie»

EMERGENZA CORONAVIRUS - Ad Ascoli i rappresentanti Diego Morone e Simone Gaspari: «Insistiamo affinché la salvaguardia del nostro diritto allo studio sia bilanciata adeguatamente con la necessità di proteggere da rischi la nostra salute nonché quella dei docenti, del personale Ata, dei familiari»
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«In rappresentanza degli oltre 400 studenti del Liceo Classico-Linguistico “Stabili Trebbiani”, in sciopero a oltranza dal 20 ottobre, torniamo a ribadire l’esigenza di chiarezza e coerenza da parte delle autorità sanitarie preposte».

Banchi vuoti per lo sciopero dei ragazzi

Comincia così l’intervento di Diego Morone e Simone Gaspari, rispettivamente appresentante d’istituto e rappresentante della Consulta Provinciale degli studenti. Al centro, la situazione intorno all’Istituto, che come molte scuole sta vivendo un momento difficile.

«Già collocati in didattica a distanza dal 12 ottobre per sei casi ufficiali di positività, tra cui un docente, saremmo dovuti rientrare a scuola il 20 ottobre poiché la Asl, nel tavolo tecnico con le dirigenze scolastiche regionali, ha sostenuto che “la richiesta del tampone, di per se stessa, non comporta limitazioni come per la persona posta in quarantena” – spiegano – l’autorità sanitaria si limita a raccomandare l’uso rigoroso della mascherina».

«A seguito dell’ordinanza 39 emessa il 22 ottobre, la Regione Marche ha ora parzialmente accolto le nostre istanze, disponendo l’adozione della didattica digitale integrata per una quota non inferiore al 50%, con esclusione delle classi prime e seconde, mentre per le assenze maturate per lo sciopero si è trovata una soluzione deliberata col collegio dei docenti – continuano Morone e Gaspari – secondo l’ultimo rapporto dell’Istituto Superiore di Sanità approvato dalla Conferenza delle Regioni, dal Dpcm del 13 ottobre, e dalle altre vigenti disposizioni nazionali e regionali “i contatti asintomatici di casi di infezione da Covid devono osservare un periodo di quarantena di 14 giorni dall’ultima esposizione, oppure di 10 giorni accompagnato da un test antigenico o molecolare con esito negativo effettuato al decimo giorno, mentre i contatti sintomatici devono osservare un periodo di quarantena di 10 giorni e test con esito negativo effettuato al decimo giorno».

«Insistiamo pertanto – è la conclusione – affinché la salvaguardia del nostro diritto allo studio sia bilanciata adeguatamente con la necessità di proteggere da rischi la nostra salute nonché quella dei docenti, del personale Ata, dei familiari, mediante la pubblica richiesta di un intervento da parte delle autorità competenti, in merito all’ ingresso in aula di studenti e docenti in attesa di tampone».

 



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