La direzione provinciale Inps di Ascoli
«Le sedi Inps di Ascoli e San Benedetto registrano una gravissima carenza di personale». La denuncia arriva dalle segreterie di Cgil, Cisl e Uil funzione pubblica del Piceno che esprimono anche «forte sdegno» per la situazione.
«Il depauperamento della dotazione organica che si protrae da anni – aggiungono i segretari Calvaresi, Cipollini e Sabatini – appare ancor più inaccettabile in questo particolare, delicatissimo momento storico dove la pandemia e la conseguente inattività lavorativa hanno reso i servizi dell’Istituto ancor più indispensabili, in particolare, quelli finalizzati al sostegno al reddito quali Cig, Fis, Naspi, indennità per maternità.
Nel triennio 2018-2020, nella sede provinciale in parola, si sono verificati ben 34 pensionamenti, pari a circa il 25% dell’intera forza lavoro, senza che vi siano state conseguenti nuove assunzioni. Ciò nonostante, i dipendenti dell’Istituto, pur nella sostanziale compromissione del benessere organizzativo, sono riusciti, con grande sforzo, a garantire l’erogazione dei servizi. L’età media degli attuali operatori, particolarmente elevata, che comporterà ulteriori, inevitabili collocamenti a riposo, comprometterà la funzionalità dei citati imprescindibili servizi. La sottovalutazione del fenomeno appare ancor più grave se si pensa che altre realtà regionali e nazionali, al contrario, hanno beneficiato di nuove assunzioni a fronte di una incomprensibile discriminazione del territorio piceno.
Per le ragioni sopra esposte, queste rappresentanze sindacali chiedono alle Autorità che leggono per conoscenza di farsi parte diligente affinché l’Inps, attraverso una più attenta ripartizione delle risorse umane, consenta anche ai cittadini della provincia di Ascoli, con particolare attenzione a quelli meno fortunati, di poter fruire adeguatamente e tempestivamente dei preziosi servizi dell’Istituto.
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