di Luca Capponi
Riqualificare l’antica fornace di Pretare. Un altro simbolo caduto dopo il sisma. Un altro simbolo attraverso cui donare nuove prospettive a tutto un territorio.
Nel frattempo, però, l’obiettivo “grosso” e più impegnativo, anche economicamente, passa attraverso piccoli passi. Come quello di rimettere in sesto la staccionata che circoscrive parte dell’area dove trova posto la costruzione in pietra. Siamo ai piedi del Monte Vettore, lungo la strada che conduce a Castelluccio, in quello che da tutti è noto come il “paese delle fate”.
L’idea è dei ragazzi di Arquata Potest, associazione di volenterosi che con le sue iniziative tiene ben viva la montagna. Dopo la mappatura di tanti sentieri dimenticati, ora il progetto punta dritto alla fornace.
Il motivo è la stessa associazione a spiegarlo: «La fornace si trova nei pressi di un’ampia area di sosta che può avere un grosso potenziale per rilanciare il trekking nelle nostre zone. Ci passano già sia il Grande Anello di Arquata che il Cammino nelle Terre Mutate. E il nostro obiettivo è quello di farci transitare anche altri cammini, per portare quanti più visitatori possibile tra il Parco Nazionale dei Monti Sibillini e il Parco Nazionale del Gran Sasso e Monti della Laga».
Chi li conosce sa che questi ragazzi quando si mettono in testa qualcosa tirano dritto in maniera determinata per la loro strada. E si rimboccano le maniche come pochi. Soprattutto quando si parla di luoghi magnifici e incantati, che il terremoto ha provato a spazzare via del tutto.
«L’obiettivo, nel nostro piccolo, è quello di riqualificare l’area, realizzandovi alcune migliorie e facendola così conoscere ai più, anche tenendo presente che ogni 3 anni qui viene celebrata la rivecoazione della “Discesa delle Fate“, e la prossima edizione sarà proprio nell’agosto 2021 -continuano da Arquata Potest-. Ci teniamo a specificarlo: non abbiamo i soldi per ristrutturare la fornace, siamo alla ricerca di potenziali investitori e/o bandi che possano fare al caso nostro».
Ecco, uno potrebbe dire: ok, aspettiamo, vediamo. E invece no. Nel loro piccolo, ci hanno messo quello che potevano. Per partire e dare fiducia. Per far vedere che ci sono.
Dunque, è partito l’intervento sulla staccionata messo in atto da Gabriele Santolini e Pietro Pica. La vecchia recinzione, che cadeva ormai a pezzi, sarà sostituita da quella nuova grazie all’aiuto del Comitato Sisma Centro Italia.
Ma non solo. Plauso va anche all’associazione “Villa Cagnano” e a Valentina Trenta, scrittrice e giornalista originaria proprio di Pretare. Da lode il gesto di donare i proventi ricavati dalla vendita del suo libro “L’eco del Vettore” ad Arquata Potest, che a sua volta ha deciso di investirli nel progetto.
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