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Decreto Natale, Anci Marche:
«Piccoli Comuni penalizzati
dalle limitazioni sugli spostamenti»

EMERGENZA CORONAVIRUS - Augusto Curti e Mauro Dini, coordinatore e vice Piccoli Comuni: «Le nuove direttive devono considerare la specificità del sistema urbano e socio-economico dei piccoli centri periferici e montani». «Spesso figli e genitori risiedono a pochissimi chilometri anche se in Comuni differenti»
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Augusto Curti

«La limitazione degli spostamenti tra Comuni nei prossimi periodi festivi genera un gravissimo problema per i piccoli centri, soprattutto per quelli insediati nelle aree montane e rurali«».

Ecco come Augusto Curti, sindaco di Force e Mauro Dini, sindaco di Lunano (Pesaro Urbino), rispettivamente coordinatore e vice coordinatore dei piccoli Comuni di Anci Marche sintetizzano un tema già più volte sollevato.

«Occorre – insistono – avviare una revisione urgente di questa impostazione, considerando che la Regione Marche è composta prevalentemente da Comuni di piccole dimensioni, tanti piccoli e piccolissimi borghi che si pongono in costante relazione tra loro, proprio come accade tra i quartieri delle grandi Città».

Secondo il coordinamento regionale la quotidiana frequentazione dei Comuni limitrofi da parte dei cittadini è giustificata dal fatto che i servizi risultano distribuiti e diffusi sul territorio.

Inoltre non è infrequente che figli e genitori, risiedano a pochissimi chilometri di distanza anche se in Comuni differenti.

«Le nuove direttive – insistono Curti e Dini – non possono, pertanto, non considerare la specificità di questo sistema urbano e socio-economico.

Noi crediamo che il problema, che è operativo ma anche umano, possa essere agilmente risolto individuando una serie di “Zone Omogenee”. Queste, soprattutto nei territori periferici e montani, potrebbero arrivare a sommare poche migliaia di abitanti». Importante anche il ruolo da assegnare alle Regioni.

«La proposta è lasciare alle Regioni, per competenza e conoscenza delle realtà locali, il compito di creare rapidamente questi raggruppamenti. Noi siamo per l’adozione di un profilo di massima cautela ma, allo stesso tempo, riteniamo che le misure debbano essere equilibrate e razionali», hanno concluso.

La proposta non scalfisce il criterio di sicurezza ma garantisce ai cittadini l’accesso ad un livello adeguato di servizi e la condivisione delle Festività con quella ristretta cerchia di familiari consentita.



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