di Andrea Pietrzela
Anche il modo del fashion ascolano fa i conti con l’emergenza Coronavirus. Le grandi e le piccole aziende del settore sono state chiamate ad adeguarsi ad un tipo di mercato che ha subito un forte rallentamento ma potrebbe risollevarsi grazie all’effetto zona gialla e all’avvicinarsi del Natale.
Passeggiando tra le vie del centro anche dopo l’orario di chiusura dei bar, infatti, si ha la sensazione che la città si sia svegliata, che sia cambiato qualcosa. La cosiddetta “zona gialla” si vede e si sente, è stata desiderata – quasi agognata – da tutti e ora è vissuta in pieno anche e soprattutto all’interno dei negozi, che da domenica 6 dicembre rimangono aperti fino a tarda sera e hanno accolto un buon numero di clienti.
La crisi economica da pandemia, ovviamente, è tutt’altro che scomparsa. «C’è incertezza sia tra i rivenditori sia tra i compratori di abbigliamento perché è cambiato il modo di lavorare e di interpretare il mercato – spiega Arianna Trillini, portavoce provinciale Federmoda Cna (Confederazione Nazionale dell’Artigianato e della Piccola e Media Impresa) di Ascoli e titolare dell’azienda ascolana Wudawu-Quitto – In genere i rivenditori acquistano sei mesi prima, che sia sulla collezione o sul pronto programmato. Ora più che mai questa prassi è un’incognita. Si investe per produrre o approvvigionarsi senza la sicurezza di vendere. Si deve sperare che il mercato non si fermi totalmente. L’alternativa? Reinventarsi».
Reinventarsi però non deve essere cosa facile. «Una soluzione potrebbe essere quella di provare a destagionalizzare, andando a scegliere materiali utilizzabili in più stagioni senza concentrarsi troppo sui prodotti tipicamente invernali, come ad esempio quelli a base di lana. Si deve scegliere con sempre attenzione cosa si vuole andare a proporre ai rivenditori e ai clienti» conclude la Trillini.
L’INIZIATIVA – La Portavoce del Cna ci ha spiegato la situazione all’interno di un’agenzia di viaggi. Potrebbe sembrare strano, ma la Trillini sta lavorando lì perché l’agenzia Hts ha deciso, essendo ferma in un momento così delicato, di condividere il proprio spazio con ad altri piccoli imprenditori. «Il nostro settore è fermo, adesso stiamo programmando il 2021 e ci è venuto in mente di condividere lo spazio con realtà del territorio come Wudawu e la cantina “Terra Argillosa” di Offida – ci ha spiegato il titolare Adelmo Occhionero – Tra noi c’è una sinergia che dura tutto l’anno con l’occupazione delle vetrine, ma in questo momento particolare è nata l’idea per condividere e fare in modo di far conoscere ancora di più queste realtà che si stanno affermando nel nostro territorio».
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