di Salvatore Mastropietro
Si è finalmente conclusa con esito positivo la trattativa dell’Ascoli per l’ingaggio dell’attaccante esterno Soufiane Bidaoui. L’operazione condotta dal direttore sportivo Ciro Polito era definita già al termine della scorsa settimana. Tuttavia, l’approdo del calciatore nel Piceno era stato rallentato da motivi personali del giocatore e dal protocollo covid, che ha previsto il superamento con esito negativo di due test molecolari.
Il club di Corso Vittorio ha dunque ufficializzato il tesseramento del calciatore marocchino (naturalizzato belga, ha doppio passaporto), che ha firmato un contratto fino a fine stagione con opzione per il rinnovo in caso di salvezza.
Nato il 20 aprile 1990, Bidaoui ha giocato per diverso tempo in Belgio, paese in cui è nato e cresciuto, prima di passare al Parma nel 2013. Oltre a quella crociata, Bidaoui ha vestito le maglie di Crotone, Latina, Avellino e Spezia, squadra con cui nelle ultime due stagioni ha messo a segno in 40 presenze 7 reti e 3 assist. In Serie B, l’attaccante esterno ha disputato un totale di 134 partite, condite da 15 gol e 8 assist, che si aggiungono alle 4 apparizioni in Serie A e alle 52 nei campionati esteri.
Bidaoui ha rilasciato le prime dichiarazioni da nuovo calciatore bianconero: «Sono molto contento di essere qui, ero in Belgio quando il mio procuratore mi ha detto che c’era l’opportunità di venire all’Ascoli, avevo anche altre offerte, ma il club bianconero è quello che mi ha cercato con maggiore insistenza e che mi ha convinto. Mi sono integrato subito, c’è un bel centro sportivo, ho ritrovato Brosco, col quale ho giocato a Latina, e Pierini, mio compagno allo Spezia. Le mie caratteristiche sono la velocità, il dribbling, preferisco giocare nel 4-3-3, che è il modulo in cui sono stato schierato maggiormente, ma ho giocato anche nel 4-4-2. In Italia fin dalla prima esperienza a Parma mi sono trovato subito bene, tanto che non sono più andato via dall’Italia, nonostante in questi anni avessi avuto richieste anche dall’estero. Il calcio italiano è più difficile, è molto tattico, invece in Belgio si punta più sulla tecnica. Non mi aspettavo l’Ascoli in questa posizione di classifica, ma la B è strana, ogni squadra può battere chiunque, non ci sono team imbattibili. Spero che ci tireremo fuori prima possibile, magari anche grazie al mio contributo».
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