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Tamponi agli studenti, Milani:
«Iniziativa lodevole, la determina
previo consenso dell’Asur»

EMERGENZA CORONAVIRUS - Il direttore di Area Vasta 5 travolto dal terremoto scatenato in Regione Marche dal sindaco di Pesaro per il progetto "Scuole Sicure" promosso dal Soroptimist di Ascoli: «Ho acconsentito, ma ancora solo verbalmente, a fornire i test prendendoli tra quelli donati dalla Fondazione Carisap»
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Cesare Milani

 

di Maria Nerina Galiè

Il terremoto scatenato in Regione dal sindaco di Pesaro Matteo Ricci, con al centro l’iniziativa del Soroptimist di Ascoli di sottoporre a tampone rapido gli studenti di due scuole superiori del Piceno, ha colto di sorpresa Cesare Milani, direttore di Area Vasta 5.

Ricci, di fronte al “no” dell’assessore regionale delle Marche Filippo Saltamartini di avere una fornitura di test per gli studenti, ha “rinfacciato” l’attivazione del progetto ascolano. Saltamartini, di conseguenza, ha bloccato tutto annunciando un’ispezione sull’utilizzo dei tamponi nella Sanità picena.

Il progetto “Sicurezza nelle Scuole”, messo in campo dal club  presieduto da Piera Seghetti, prevedeva test rapidi da ripetere ogni 8/10 giorni per almeno 3/4 volte

«Così facendo – aveva spiegato il Soroptimist – sarà possibile monitorare il percorso di ogni studente e risulterà più semplice isolare in tempi rapidi i casi positivi ed avere una effettiva prevenzione, in modo da assicurare a tutti, un ritorno a scuola in sicurezza, abbandonando la didattica a distanza che penalizza i nostri ragazzi in tutti i campi».

Le scuole scelte per l’avvio dell’iniziativa sono l’Istituto Superiore “Orsini Licini” di Ascoli (il 28 gennaio) e il Liceo Scientifico “Rosetti” di San Benetto (il 27 gennaio). L’auspicio era di continuare con tutte le altre.

«Ho accolto con plauso il progetto del Soroptimist», afferma Cesare Milani.

C’è anche da dire che lo screening agli studenti, da domani 25 gennaio di nuovo sui banchi, era stato caldeggiato dalla Regione Marche che infatti ha esteso loro la possibilità di effettuare il tampone antigenico rapido senza prenotazione nei punti prelievo ancora attivi in provincia.

«La presidente mi ha chiesto circa 6-8.000 kit. Trovando l’iniziativa lodevole, ho accettato verbalmente la proposta. L’intenzione non era di utilizzare i test fornitici per lo screening nei Comuni. Li avrei presi dai 19.500 che la Fondazione Carisap, su mia richiesta, aveva acquistato a novembre per Area Vasta 5.

 In ogni caso avrei dovuto fare una determina. Il fatto che i test provengono da una donazione privata non mi esenta dall’essere autorizzato dall’Asur per utilizzarli. Lo so benissimo. Infatti avrei chiesto il consenso prima di firmare la determina di assegnazione».

Invece non ce n’è stato il tempo e per ora è tutto fermo. O, si spera, soltanto rimandato.

 

Il volantino dell’iniziativa



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