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Stallone assessore-allenatore:
«Non esiste incompatibilità,
la convenzione per lo stadio
è già definita»

ASCOLI - In città si è acceso un dibattito dopo l'annuncio dell'Ascoli Calcio. A spegnerlo, sul nascere, lo stesso amministratore: «Se in giunta si dovesse tornare a discutere il rapporto Comune-Ascoli Calcio io mi asterrò. I rapporti sono sempre stati tenuti dai sindaci»
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Stallone (a destra) con il sindaco Fioravanti e, al centro, il presidente nazionale della Federcalcio Gabriele Gravina

di Andrea Ferretti

«Non c’è nessuna incompatibilità tra il  mio ruolo di assessore e quella di vice allenatore della Primavera». Nico Stallone entra deciso sull’argomento, come quando tanti anni fa giocava da difensore sui campi di mezza Italia, e puntualizza sul suo doppio ruolo che, da oggi 1 febbraio, lo vede in giunta con le deleghe assegnategli dal sindaco Marco Fioravanti (Sport, Gioventù, Impiantistica sportiva, Rapporti con l’associazionismo sportivo e giovanile, Commercio e Artigianato, Rilancio del Centro storico, Urp, Ced, Gemellaggi) e anche vice allenatore della Primavera dell’Ascoli Calcio.

Quando allenava il Monticelli

Subito dopo l’ufficializzazione del nuovo staff (Stallone affiancherà Simone Seccardini) della prima squadra giovanile bianconera, dopo l’esonero di Abascal e proprio nelle concitate ore finali della sessione invernale del calciomercato, in città è stata data la stura a un “dibattito” sull’eventuale incompatibilità di Stallone assessore e tecnico dell’Ascoli Calcio.

Incompatibilità, ammesso che esista, dettata eventualmente dal rapporto Comune-Ascoli Calcio. E c’è già chi ha tirato fuori la questione della sede bianconera di Corso Vittorio e, soprattutto, quella dello 0tadio “Del Duca” su cui negli ultimi anni si è dibattuto non poco.

La scorsa stagione al Porto d’Ascoli

Al di là di questo, sia ben chiaro che Stallone è padronissimo di svolgere contemporaneamente l’attività di assessore e di allenatore. Lo fece anche dopo le elezioni del 2019 andando a sedersi sulla panchina del Porto d’Ascoli nel campionato di Eccellenza. Di casi simili, in giro per l’Italia ce ne sono stati e ce ne sono diversi. Un esempio su tutti è stato quello di Sergio Pirozzi, che nel 2016 era sindaco di Amatrice durante il disastroso terremoto e anche allenatore della squadra romana del Trastevere in Serie D.

Al centro di una polemica, che Stallone spegne però sul nascere, non c’è il ruolo di tecnico ma il fatto che lo faccia con addosso la casacca dell’Ascoli. E, va da sè, ecco che viene tirata in ballo l’ormai famigerata convenzione per lo stadio tra il club e l’Amministrazione comunale.

Guido Castelli sindaco e Francesco Bellini presidente bianconero durante un faccia a faccia sulla convenzione

«La convenzione è già stata definita e quindi non ci sono problemi in questo senso» ribadisce Stallone, che poi aggiunge: «Il giorno in cui si dovesse tornare a discutere e affrontare in giunta il rapporto Comune-Ascoli Calcio, a quel punto io mi asterrò».

E conclude: «Tengo comunque a precisare che i rapporti con l’Ascoli Calcio sono sempre stati tenuti dal sindaco. Dai tempi di Piero Celani e del presidente Roberto Benigni, poi da Guido Castelli con lo stesso Benigni e quindi con Francesco Bellini, fino a Marco Fioravanti con Massimo Pulcinelli».

Ascoli Primavera affidata al duo Seccardini-Stallone


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