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Ferrovia dei due mari,
anche Simone Mariani (Confindustria)
firma la petizione online

INFRASTRUTTURE - Mariani, a distanza di 150 anni dalla redazione del primo progetto, ha sottoscritto una petizione online per la sua realizzazione. Tutte le tappe
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Costantino Rozzi con il ministro Franco Nicolazzi nel 1981

«Confindustria Centro Adriatico è favorevole, da sempre, alla ferrovia dei due mari. Non lo dico solo io – dichiara lapidario il presidente Simone Mariani – ma lo sostiene la storia della nostra Associazione che ripercorro citando solo alcune delle tappe in cui abbiamo sostenuto, anche con forza, la necessità di questa infrastruttura».

Anno 1948, le principali istituzioni delle province di Ascoli, Roma e Rieti, tra cui Confindustria, si incontrano per definire l’ammodernamento della Statale Salaria e in quell’occasione ribadirono l’importanza strategica di una ferrovia tra i due mari per contrastare lo spopolamento delle aree interne.

Anno 1981, 6 novembre, nella tavola rotonda organizzata dall’allora Assindustria di Ascoli, alla presenza del ministro Franco Nicolazzi, si discusse ampiamente del rilancio dell’edilizia e la linea ferroviaria, specialmente nella cena che ne seguì presso l’Hotel Villa Pigna del presidente Costantino Rozzi, fu uno dei temi che suscitò particolare attenzione e interesse tra i presenti.

Anno 1987, il 29 maggio, in un convegno sempre presso la nostra sede di Ascoli e in cui ospitammo l’allora ministro Francesco Merloni, ribadimmo tale necessità nella presentazione di un’indagine del tempo sulle infrastrutture.

Negli anni in tanti hanno cercato di portare ulteriori contributi, con vari incontri, proposte di legge e di finanziamento, fino ad una prima ricostruzione storica abbastanza completa nel 1993 ad opera dell’allora presidente della Provincia, nonché ex presidente di Confindustria Marche, Federico Vitali.

«Rispetto a tanto impegno già profuso in questo ampio lasso di tempo – conclude il presidente Mariani – e ormai a 150 anni dalla stesura del primo progetto datato 1871, credo che sia indispensabile accantonare campanilismi e questioni secondarie. Cercando di portare il mio piccolo contributo all’enorme lista di chi mi ha preceduto, solo pochi mesi fa scrissi al ministro De Micheli segnalando questa situazione insieme alla necessità di ammodernare dorsale adriatica ormai al collasso. Pertanto ho deciso, nell’attesa di potermi confrontare ancora, di raccogliere l’ennesimo invito a sostenere tale causa girandolo a mia volta a tutta la categoria degli imprenditori. Recentemente ho anche scoperto che esiste una petizione sul sito change.org per la ferrovia ed è online da oltre tre anni per raccogliere 7.500 firme. Oggi l’ho firmata e visto che mancano poche decine di firme per l’obiettivo l’ho condivisa con amici e conoscenti sperando che altri facciano altrettanto poiché credo sia un dovere morale sottoscriverla».

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