Dopo la proposta avanzata dall’Ugl e dalla Confederazione Indipendente Sindacati Europei in merito alla possibilità di creare un elenco regionale degli operatori socio sanitari, diversi consiglieri regionali di maggioranza hanno depositato una proposta di legge.
Con questa nuova norma, la Regione si propone di inquadrare e monitorare la figura dell’operatore socio sanitario, più comunemente denominato oss, in ambito regionale e di contribuire ad una migliore tutela di chi vorrebbe accedere ai relativi corsi, valorizzando le competenze sul territorio.
L’elenco sarà suddiviso in due parti: la prima comprende gli enti di formazione accreditati dalla Regione, gli istituti professionali ad indirizzo socio sanitario e i corsi attualmente riconosciuti, mentre nella seconda ci saranno i nominativi di coloro che hanno conseguito l’attestato e la relativa qualifica rilasciata dagli enti accreditati.
Potranno presentare la domanda tutti quelli che avranno acquisito il titolo nelle Marche, chi presta attività lavorativa e chi è residente nella regione. L’elenco sarà poi pubblicato sul sito istituzionale della Regione.
«E’ importantissimo che venga approvata al più presto questa legge depositata dopo la nostra richiesta. Per questo ringraziamo i consiglieri di maggioranza che hanno dimostrato grande sensibilità per un tema importantissimo» spiega la segretaria regionale dell’Ugl Masha Parisciani.
Ed aggiunge: «Questo elenco sarà un elemento fondamentale per dare importanza a delle figure che sono fondamentali durante l’emergenza sanitaria, dimostrando di essere preziosissime e altamente qualificate – prosegue – siamo convinti che questa legge verrà rapidamente calendarizzata e approvata, sperando che possa ottenere un consenso che sia del tutto trasversale».
Anche la Confederazione Indipendente Sindacati Europei plaude all’iniziativa, attraverso il segretario Antonio Tirini: «Cse e Ugl da sempre sono in prima linea per la tutela dei lavoratori della sanità e auspicano che l’iniziativa sia il preludio per una più proficua e attiva collaborazione con le Istituzioni Regionali».
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